ritratto di Paolo Celesia

rilievo, 1917 - 1917

N.P

  • OGGETTO rilievo
  • ATTRIBUZIONI Trentacoste Domenico (1856/ 1933)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria d'Arte Moderna
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il medaglione in marmo fu offerto in dono nell'ottobre del 1935 da Carlotta Celesia al Comune di Firenze (Archivio GAM, ms. Doni 1935: lettera di Nello Tarchiani al com. Zalaffi - Comune di Firenze- , 10 dicembre 1933, con allegato un riassunto della corrispondenz intercorsa tra il podestà di Firenze e la signora Celesia). L'opera fu accettata dalla Commissione d'Arte Moderna l'8 dicembre 1935 e con delibera del Comune il 9 dicembre (cfr. Archivio GAM, ms. Doni 1935, lettera cit.; inoltre Commissione della Galleria - Libro de' Verbali 1919-1935 - verbale dell'adunanza dell'8 dicembre 1935). Nel dicembre dello stesso anno il medaglione venne inviato a spese della Signora Celesia alla Galleria (Archivio GAM, ms. Doni 1935, Lettera dell'amministrazione Celesia alla Direzione della GAM, 13 febbraio 1936) e quivi collocato (Archivio GAM, ms. Doni 1935: lettera di N. Tarchiani all'amministrazione Celesia, 14 febbraio 1936). Da lacune lettere conservate nell'archivio Trentacoste alla GAM (Racc. 4, ins. 15) veniamo a sapere che lo scultore eseguì per la signora Carlotta Celesia almeno due medaglioni raffiguranti il figlio Paolo poco prima della morte: il primo in "pietra", commissionato alla fine del 1916 (lettera di C. Celesia a Trentacoste, Roma 2 gennaio 1917) terminato nel novembre di quell'anno (lettera di C. Celesia a Trentacoste, Como 8 novembre 1917) e pagato 8.000 lire (lettera dell'amministrazione Celesia a Trentacoste, Milano 12 novembre 1917) fu collocato nella villa di Grumello a Como nel luglio 1918 (lettera di C. Celesia a Trentacoste, Como 24 luglio 1918). Nell'ottobre seguente Trentacoste progettò un'altra versione del medaglione, e ne inviò il disegno a Carlotta Celesia, che rispose: "Penso che sarà meglio, poichè si rifà il lavoro, sopprimere le parole iscritte nell'altro medaglione per varie ragioni. Non mi piacerebbe la disposizione delle coltri, com'è indicata nel disegno. Meglio sarebbe che cadessero, come nel medaglione in marmo (...)" (lettera di C. Celesia a Trentacoste, 14 ottobre 1918). Per il nuovo progetto probabilmente Trentacoste propose una posa di profilo, mentre la signora Celesia voleva che la testa fosse posta a destra anzichè a sinistra (lettera di C. Celesia a Trentacoste, 30 ottobre 1918) e il figlio venisse raffigurato non "in atto di scrivere, ma col libro fra le mani, come nel precedente medaglione, come se avesse appena smesso di leggere e pensasse a ciò che aveva letto (...)" (lettera di C. Celesia a Trentacoste, Firenze 29 novembre 1918). Questa seconda versione fu realizzata in bronzo, e doveva essere collocata nel muro esterno della cappella della villa di Grumello (lettera di C. Celesia a Trentacoste, 8 agosto 1919) dove il medaglione fu in effetti trasportato nel dicembre del 1919 (biglietto di C. Celesia a lettera dell'amministrazione Celesia a Trentacoste, Milano 1 dicembre 1919). In base a tale documentazione sembrerebbe che il medaglione donato alla GAM sia da identificarsi con il primo commissionato dalla signora, sia per la materia che per la posa descritta. L'accenno però a "parole iscritte" (lettera del 14 ottobre 1919 spidita da Roma) nel primo medaglione lascia aperta la via ad altre possibilità. Alla GAM si conserva una medaglia in bronzo di Paolo Celesia con il relativo modello in gesso (vedi schede nn. 2, 52) identica alla grande versione in marmo, con la sola aggiunta di una libreria pensile sulla destra. Nell'inserto relativo al medaglione Celesia si trova inoltre la fotografia di quello che sembra un modello in gesso di piccole dimensioni per la seconda versione in bronzo del medaglione, ricordata nella lettera dalla signora Celesia (il malato presenta il busto e il volto di profilo verso sinistra)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900193111
  • NUMERO D'INVENTARIO Giorn. 249
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • ISCRIZIONI in basso a sinistra - D. TRENTACOSTE - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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