San Giovanni Battista

miniatura ca 1412 - ca 1422

Iniziale fogliata grande con figura e caudata D(e ventre matris mee), rubr. In nativitate sancti Iohannis baptiste. Introitus. Corpo della lettera azzurro decorato con anellini e foglie rosa, verdi, rosse e azzurre che vanno a formare la coda entro la quale è un uccello fantastico. Sul fondo, in un paesaggio roccioso, è la figura del Battista coperto dalla pelliccia e da un mantello porpora che tiene in una mano la croce astile e con l'altra indica verso l'alto

  • OGGETTO miniatura
  • MATERIA E TECNICA gesso/ doratura
    pergamena/ miniatura
    pergamena/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 190 mm
  • ATTRIBUZIONI Bartolomeo Di Fruosino (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale del Bargello
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo del Bargello
  • INDIRIZZO Via del Proconsolo 4, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Graduale F 72, contenente il Diurno festivo annuale con il graduale del Proprio dei Santi dall’ottava domenica della Pentecoste alla Pasqua, fa parte del gruppo di Corali realizzati per la chiesa di sant'Egidio dell'Ospedale di Santa Maria Nuova. Uno dei primi studiosi che ha descritto l'intero ciclo di corali è stato Paolo D'Ancona (1914, V. I, p. 23) il quale analizzò i documenti che registrano i pagamenti ricevuti da Lorenzo Monaco tra il 1412-1413 per la miniatura di alcuni antifonari per la chiesa di Sant'Egidio, oggi al Museo Nazionale del Bargello, che appaiono, come quelli conservati alla Laurenziana e provenienti da Santa Maria degli Angeli, decorati da mani diverse per quanto affini. Il D'Ancona (1914, pp. 134-136 n. 144) colloca il codice alla fine del XIV secolo e lo reputa tutto di una stessa mano, sebbene eseguito da un mediocre artista il quale si distingue per il colorito arrossato che dà alle carni, per le pupille grandi, nere e fisse, per il modo di fare i capelli per lo più rossastri e filiformi, per le bocche dalle labbra grandi e quadrate e per i forti tratti scuri con cui sottolinea i lineamenti. Secondo il Golzio (1931), invece, la decorazione del Corale sarebbe il risultato di una collaborazione fra più artisti; tale opinione che non venne accettata dalla Ciaranfi (1932) che riferisce l'intera decorazione all'anonimo autore delle miniature dell'Antifonario A 69. In seguito, il Berenson (1932) avanzò l'attribuzione dei profeti e dei santi a Lorenzo Monaco, mentre il Salmi (1950) riconobbe la mano, almeno in parte, di Bartolomeo di Fruosino, seguito dalla Levi D'Ancona (1958; 1962), che lo assegna interamente al miniatore insieme all'Antifonario A 69, e più recentemente dalla Labriola (in Lorenzo Monaco, p. 86) al cui autore assegna anche il Graduale G 73 e che descrive come un artista capace di adeguarsi “ai più attuali svolgimenti di gotico fluente e modulato della pittura del maestro, seppure attraverso l'interpretazione ornata e gracile del suo stile”. Anche Kanter (in Painting and Illumination, pp. 287-293) aveva unito i tre codici in un unico gruppo stilisticamente e cronologicamente omogeneo e rileva come i contenuti, il Proprio dei santi dalla festa di sant'Agata il 5 febbraio alla festa di san Clemente il 23 novembre, il Comune dei santi e testi votivi per la messa, corrispondano per la maggior parte ai testi del Cod. Cor. 2 della Laurenziana scritto per Santa Maria degli Angeli. L'intervento di Bartolomeo in questo codice sarebbe di poco successivo alla realizzazione del Graduale di Sant'Egidio (Firenze, Museo di San Marco, Inv. n. 557) ed è caratterizzato da una particolare minuzia descrittiva e di articolazione spaziale riscontrabili nell'Annunciazione a c. 24v, mentre altre immagini, come il San Michele arcangelo a c. 67v, mostrano il riferimento alla pittura dell'Angelico e di Masolino (Labriola in Lorenzo Monaco, pp. 92-93). Il codice rimase nell'Ospedale di Santa Maria Nuova fino alle soppressioni napoleoniche dei conventi del 1803 e dal 1825 al 1902 fu depositato presso la Galleria degli Uffizi. In data 1 aprile 1900 i due rami del Parlamento italiano approvarono il disegno di legge concernente l'acquisto di opere d'arte appartenenti all'Arcispedale di Santa Maria Nuova (Ridolfi 1902) e nel 1902 il Corale entrò a far parte del patrimonio artistico del Museo Nazionale del Bargello
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900191821-2.5
  • NUMERO D'INVENTARIO Bargello Libri miniati 6
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2009
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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