dipinto di Lorenzo di Bicci (sec. XIV)

dipinto, ca 1380 - ca 1385

Tavola cuspidata montata su cornice a dentelli; sottostante predella riquadrata con cornice simile

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Lorenzo Di Bicci (notizie 1370-1399)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria dell'Accademia
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Niccolò di Cafaggio (ex)
  • INDIRIZZO Via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si deve al Cohn, sulla base di una indicazione presente in un documento del 1777 che descrive i due pezzi ancora uniti presso la Camera di Commercio, il riconoscimento che la tavola con San Martino in cattedra e la predella con San Martino che dona il suo mantello al povero facevano parte di un insieme. Già all'epoca della soppressione leopoldina della Camera di Commercio nel 1782 le due tavole risultano separate e la loro storia si divide. Da una parte la tavola principale è inviata in deposito alla chiesa di S. Niccolò a Ferraglia vicino a Vaglia: da questo momento il santo raffigurato sarà identificato con Niccolò (come attesta l'iscrizione apocrifa in basso) e si perderà il legame con la tavoletta raffigurante San Martino e il povero che rimarrà nei depositi della Galleria degli Uffizi. Il Cohn rilevava inoltre la provenienza dell'insieme da un pilastro della chiesa di Orsanmichele: in virtù della presenza dello stemma dell'Arte dei Vinattieri sulla predella era in grado di collegare il dipinto ad un documento del 30 aprile 1380 nel quale si autorizzava l'arte a appendervi un'immagine del proprio santo. Per quanto riguarda la vicenda attributiva in un primo tempo il Cohn ricondusse la pala al nome di Lorenzo di Bicci datandola subito dopo il 1380; poi lo stesso Cohn la ritenne molto vicina stilisticamente alla personalità ricostruita dall'Offner del Maestro dell'Altare di S. Niccolò (dalla tavola in San Niccolò Oltrarno). Gli elementi fortemente orcagneschi presenti nella pala e il gusto arcaizzante che impronta la figura del San Martino in cattedra hanno ricondotto la critica (Marcucci, Boskovits, Offner, Fremantle) a restituire la pala a Lorenzo di Bicci il quale formatosi nella bottega orcagnesca, ebbe uno stile parallelo a Jacopo di Cione. Una storia parzalmente diversa è toccata alla predella prima della riunificazione proposta dal Cohn nel 1956: infatti dal Berenson fu attribuita a Bicci di Lorenzo, dal Gronau a Lorenzo di Bicci, dal Bettini a Giusto de' Menabuoi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900191336A-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria dell'Accademia di Firenze
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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