estasi di Santa Maria Maddalena

dipinto, ca 1635 - ca 1635

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 110 cm
    Larghezza: 135 cm
  • ATTRIBUZIONI Coccapani Sigismondo (1583/ 1643)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Palatina e Appartamenti Reali
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO piazza de' Pitti, 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dopo essere stata definita genericamente per lungo tempo dagli inventari come di autore ignoto del secolo XVII l'opera, di pregevolissima fattura, è stata oggetto solo nell'ultimo decennio di indagine critica. La Cusmano (1975, p. 27) rivendica la paternità del dipinto a Cesare Dandini, riconoscendovi delle analogie con un gruppo di opere precedentemente ascritte a tale autore. Più tardi (Cantelli, 1976) la tela ha subito una nuova attribuzione in ragione delle sue caratteristiche di "drammatica sensualità" che si contrappongono decisamente alla "pittura nitida, meditata e di sottile intonazione psicologica"di matrice dandiniana. La resa materica raffinata e un po' sfatta di provenienza cigolesca con qualche aggiornamento in chiave del Guercino, e il tono generale del dipinto che oscilla dal realismo più analitico e impietoso ai riflessi allucinati quasi deformati della morbosa atmosfera, fanno propendere l'ascrizione dell'opera in direzione del Coccapani, artista di personalità originale e squisita cultura, cimentatosi spesso in soggetti di sapore magico-picaresco. Lo stesso Cantelli propone una datazione nel quarto decennio. Caratteristico dell'arte controriformata seicentesca privilegiare della vita della Maddalena l'episodio, peraltro desunto dalla Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine e non attestato dai Vangeli, del suo ritiro in penitenza nelle zone desertiche intorno alla Sainte-Baume in Francia. La macerazione spirituale e la mortificazione fisica a cui si sottopone la Santa esaltano in un esempio di straordinaria suggestione il sacramento della Confessione negato dalla Riforma luterana. Nel dipinto l'abbandono estatico in Dio e il mistico rilasciamento delle membra nella completa arrendevolezza alla penetrazione della grazia divina si tingono di ambigua sensualità e torbido languore, tendenza che si manifesta con particolare intensità nella pittura fiorentina di quegli anni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900189472
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv.1890, 5811
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI a tergo - 1036 (rosso minio) - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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