Asteria trasformata in Maddalena pentita

dipinto, 1665 - ca 1665

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA rame/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 45.8 cm
    Larghezza: 34.5 cm
  • ATTRIBUZIONI Mehus Livio (1630/ 1691)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Palatina e Appartamenti Reali
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti, 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La provenienza del rame insieme all'analogo dipinto formante con esso un p endant (vedi scheda 09/00189470) dalla Villa medicea di Castello, sede di parte delle multiformi collezioni del Gran Principe Ferdinando, appassiona to amatore dei dipinti dell'artista fiammingo, può indurre ad avanzare l'i potesi che i quadretti già nella collezione del Borro, appartenessero a qu el nutrito ventaglio di opere mehusiane che l'illustre mecenate accanitame nte ricercava con speciale predilezione per il piccolo formato. In ragione dei dati così spiccatamente correggeschi nella tipologia e nelle posizion i aggraziate delle figure e per la fluidità delle forme che mantengono com unque la loro compattezza senza sfrangiarsi e dissolversi in parvenze corr usche, proprie della pittura del Mehus dopo il 1670 ca. si propende per un a datazione che s'aggira intorno agli anni 1660-65, periodo nel quale è st ato ipotizzato, se non proprio un suo viaggio a Parma, una rivisitazione d ell'opera correccesca con precisa attenzione alla resa degli affetti e del le espressioni (Gregori, 1978). Il rame ha subito una trasformazione di so ggetto, dal mitologico amore di Giove e Asteria derivato dalle Metamorfosi di Ovidio (IV, 108), fonte inesauribile di temi per l'arte del Cinque- Se icento, alla rappresentazione dell'estasi della Maddalena, ma è ancora ric onoscibile dalla presenza dell'aquila (metamorfosi usata da dio per ingann are la ritrosa fanciulla) e dei leziosi cherubini sullo sfondo più credibi li come amorini testimoni d'un amore licenzioso che come messi celesti inc aricati di condurre all'estasi mistica l'anima della Santa. La donna di as petto fresco e giovanile, riversa in un inconsapevole abbandono, tiene fra le mani poco convincenti simboli di contrizione. La croce redentrice è po sta nell'erba fra i fiori e la lacera stuoia, tormentato giaciglio della p enitente, che è diventato qui un prezioso drappo rosa dei morbidi riflessi serici. I veli trasparenti che ricoprono il corpo della Santa e degli ang eli sono probabilmente anch'essi frutto della successiva revisione. Il pen dant con precisa allusione all'eros carnale -i sensuali 'amori di Giove'- si opponeva per diversi motivi all'arte controriformata seicentesca: i tet ti pagani secondo la precettistica contemporanea non avevano nessun potere didattico e invece di elevare l'animo del riguardante alla comprensione d elle verità religiose lo deviavano verso favole allettanti e dannose. La f igura della Maddalena che proprio in questo secolo acquista l'ambiguo sign ificato di santa e peccatrice, si prestò assai bene mediante l'aggiunta di qualche velo e attributi a censurare rappresentazioni licenziose di carna lità. Anche dal punto di vista iconografico sia le scene mitologiche degli 'amori di Giove' a partire da Correggio e da Tiziano sia la rappresentazi one della Maddalena in estasi presupponevano lo stesso prototipo nelle ven eri o figure muliebri giacenti di provenienza classica. Il risultato quind i anche se poco convincente appare in qualche modo plausibile tanto da acc ontentare superficiali scrupoli religiosi. La scena dell'abbandono mistico della Santa nelle misericordiose braccia divine durante il ritiro espiato rio nel deserto soddisfaceva pure il desiderio di contrizione e penitenza, tipico di certa bigotteria secentesca, finalizzato al procacciamento dell a beatitudine celeste
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900189470
  • NUMERO D'INVENTARIO OdA Pitti 516
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI a tergo - Livio Mehus - corsivo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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