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tabernacolo, ca 1428 - ca 1435

tabernacolo a muro trabeato con lunetta e gruppo scultoreo

  • OGGETTO tabernacolo
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione
    pietra serena/ scultura/ doratura
    Terracotta
  • ATTRIBUZIONI Bardi Donato Detto Donatello (1386 Ca./ 1466)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Donatello E Michelozzo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Croce
  • INDIRIZZO Piazza di Santa Croce, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Considerato circa fino al 1886 un'opera del periodo giovanile di Donatello (cosi' infatti lo pensa il Vasari che l'associa al crocifisso della Cappella Bardi collocato dal famoso aneddoto della competizione con Brunelleschi tra le prime opere di Donatello stesso) il tabernacolo e' stato datato intorno al 1430 solo a partire dall'opera dello Schmarsow. Lo stesso Semper, che nel 1875 aveva proposto la data 1406, propone una datazione tra il 1425 e il 1432 nel 1887. La datazione attuale viene ricavata soprattutto attraverso lo studio della decorazione architettonica. Questa manifesta, secondo il Janson, il gia' avvenuto distacco da Michelozzo la cui collaborazione e' tuttavia al contrario affermata dal Martinelli. Secondo le fonti cinquecentesche una predella dipinta rappresentante scene della vita di S. Nicola (forse identificabile con una predella oggi al Museo di Casa Buonarroti) era stata eseguita appositamente per il tabernacolo. Commissionata, secondo il Kauffmann, da Niccolo' Cavalcanti, lo stesso studioso ipotizza lo stesso committente per il tabernacolo. Il Janson, invece, contesta sia la relazione tra la predella e il tabernacolo (di almeno venti anni precedente) sia l'ipotesi di committenza. Nel 1884 il tabernacolo venne pulito e le dorature restaurate. Luigi Del Moro, architetto dell'Opera di S. Croce, ritrovo' nel 1894 anche i due putti sdraiati che erano stati rimossi e danneggiati. Secondo i Paatz essi sarebbero stati rimossi durante lo spostamento dal tramezzo alla parete della navata ma il Janson, secondo il quale la collocazione attuale e' quella originaria, contesta questa ipotesi (cfr. note localizzazione). I putti vennero restaurati e rimontati nel 1900. La materia non e' il "macigno" o pietra forte, come afferma la maggioranza dei critici ripetendo una errata indicazione delle fonti cinquecentesche, bensi' la pietra serena. L'equivoco tuttavia non e' sfuggito al Semper ne', in epoca recente, a Bennett e Wilkins. Nell'ultimo quarto del Cinquecento Alessandro del Barbiere affresco' sopra il tabernacolo un baldacchino con putti successivamente imbiancato e di cui affiorano alcune tracce (cfr. scheda 09/00283037)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900173156-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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