natura morta di verdura e frutta

dipinto, 1737 - 1737

Su di un tavolo una natura morta di frutta e vedura

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Realfonso Tommaso (1677/ 1743)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro, documentato nella collezione Jandolo nel 1925, passò nella racc olta Longhi entro il 1929, anno in cui fu venduta quella collezione e nel cui catalogo di vendita all'asta non figura il presente dipinto ("Collezio ne Augusto Jandolo-Collezione Giacomo De Nicola", catalogo di vendita all' asta a cura della Galleria d'Arte, Roma, 17 febbraio- 6 marzo 1929). Il qu adro rubato dalla collezione Longhi il 5 agosto del 1945, è stato successi vamente recuperato grazie all'identificazione di Giovanni Testori e Geo Po letti che, conoscendo l'originaria proprietà, lo rintracciarono nel mercat o antiquario milanese. Il Testori, che primo ha reso noto il dipinto, ne h a messo in luce le caratteristiche stilistiche di essenziale realismo e se mplicità compositiva, comuni a un'altra natura morta conservata nella coll ezione Frangi di Milano e datata 1731, nettamente in contrasto con la più numerosa produzione del Realfonzo fine ad allora conosciuta caratterizzata dalla fedele ripetizione della maniera del Belvedere. Anche il De Logu ha sottolineato la vigorosa semplicità della natura morta della collezione L onghi, tale da avvicinare questa fase stilistica del Realfonzo, pur a dist anza di tempo e di luogo, alla pittura di Giacomo Nanni e del marchigiano Magini. Similmente si sono espressi coloro che successivamente hanno citat o il dipinto: il Roli, il Bologna, il Boschetto e il Causa che lo definisc e "un curiosissimo revirement finale, alla conquista di purezze antiche t ipo Giovan Battista Reco, tipo Ruoppolo giovanile, settanta ottanta anni d opo". E' probabile però che il ritorno a schemi compositivi più semplici e meno barocchi, e la rappresentazione di soggetti più umili da parte del R ealfonzo siano da considerarsi scelte consapevoli assunte nella prima matu rità del pittore e non tarde nostalgie dell'ultimo periodo: si vedano a pr oposito le due nature morte firmate e datate 1721, già esposte alla Mostra Biennale dell'Antiquariato a Firenze nel 1969 (M. Gregori, "Biennale Inte rnazionale dell'Antiquariato, Firenze, Dipinti e sculture", in "Arte Illus trata", II, 1969, 22-24, pp. 114-115, fig. 14) che, pur nella maggior ricc hezza compositiva rispetto al dipinto della collezione Longhi se ne avvici nano moltissimo stilisticamente per la stessa essenzialità nella resa form ale e per la simile scelta del soggetto umile e casalingo; si vedano inolt re due nature morte conservate nella collezione Russo (Fototeca Longhi, vo ce Realfonso) caratterizzate dagli stessi elementi già messi in evidenza
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900155584
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI sul recto, in basso a destra - data e firma dell'autore: "1737 - T. Realfonzo suo seruo" - Tommaso Realfonzo detto Massilo - corsivo - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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