SANT'EDOARDO RE

statua, 1700 - 1749

La statua è collocata su di un piedistallo delimitato ai bordi anteriori da due volute aventi la superficie laterale decorata da un tralcio fiorito. Il sovrano è raffigurato in posizione eretta, coi piedi poggianti su di una piattaforma rocciosa, mentre sostiene con la destra scettro e corona e con la sinistra una medaglia mutila; il busto del personaggio s'inclina leggermente verso destra e la sua testa è volta in direzione opposta. Il santo veste un armatura con corpo alla romana munito di una terminazione a doppia teoria sfalzata di naccheroni e con la lama di vita sporgente; sotto di essa si intravedono la sottoveste a pendoni e i due cosciali. L'abbigliamento è completato da colletto, sandali di foggia classica, manto foderato di pelliccia e decorato lungo i bordi, collare sostenente un medaglione nel quale è inscritta la figura di S. Giorgio a cavallo: si noti inoltre la particolare struttura compositiva del suddetto collare e della decorazione del mantello, ove una serie di medaglie, identiche a quella tenuta in mano dal santo e con apposta la stilizzazione di un fiore, si alterna a dei cordoni a quattro fiocchi terminali

  • OGGETTO statua
  • ATTRIBUZIONI Baratta Giovanni (1670/ 1747)
  • LOCALIZZAZIONE Livorno (LI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In una lettera autografa tutt'oggi conservata Giovanni Baratta s'impegnava a realizzare nella chiesa trinitaria di Livorno la cappella di S. Pietro e "Le due nicchie e colle sue statue colle sue statue con le cornici correnti al di sotto e al di sopra sino al compimento del terrazzino con li suoi balla ustri"(Memorie che riguardano la costruzione della chiesa di S. Ferdinando con alcuni autografi di Giovanni Baratta, Missiva del 12 gennaio 1721): il riferimento è alle sculture delle nicchie situate sulla facciata della navata immediatamente antistante la cappella di S. Pietro, cioè al S. Edoardo e a S. Ferdinando. La scelta di un simile soggetto è intimamente legata alla cappella di un simile soggetto è intimamente legata alla cappella in questione, costituendo un chiaro atto di omaggio alla nazionalità del committente Pietro Yarvis, ricordato sia dagli stemmi apposti sui dadi affiancanti l'altare di S. Pietro che dall'iscrizione contenuta in una lapide sepolcrale oggi non più esistente ma un tempo situata ai suoi piedi (V. Cataldo, 1967, p. 17; M. Barbano, 1970, p. 51; M. Barbano, s.d., pp. 51, 88). Dal punto di vista della resa iconografica la rappresentazione del sovrano inglese, analogamente a quella dell re spagnolo, si contraddistingue per un'accurata scelta degli attributi, qui consistenti nelle insegne dell'ordine cavalleresco della giarretiera, fondato appunto da Edoardo III d'Inghilterra e riformato in seguito dai suoi successori (L. Cappelletti, Storia degli ordini cavallereschi, Livorno 1904, pp. 128 - 132). Passando ora al problema della datazione dell'opera in esame, essa venne eseguita forse nei mesi immediatamente successivi al settembre 1721, come implicitamente pare suggerire una lettera dello scultore carrarese (Memorie che riguardano la costruzione della chiesa di S. Ferdinando, con alcuni autografi di Giovanni Baratta, s.d.). Nel corso del secondo conflitto mondiale l'opera fu spostata dalla sua ubicazione originaria a fini cautelativi e trasportata a Calci nel periodo compreso tra il 28 maggio 1943 e il 26 febbraio 1944 (A.F.S.B.A.A.A.S. Pisa, 89 d.,chiesa di S. Ferdinando, 1933, s.d., A.S.B.A.A.A.S. Pisa)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900149951
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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