assedio al castello

dipinto, post 1450 - ante 1499

Dipinto a tempera su tavola raffigurante l'assedio ad un castello da parte di un esercito. La tavola ha una cornice lignea dipinta di marrone

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Jacopo Del Sellaio (cerchia): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale del Bargello
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo del Bargello
  • INDIRIZZO Via del Proconsolo 4, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come il n.2020 C al quale è collegato, il dipinto doveva far parte di un insieme ed esserne con tutta probabilità la prima parte (i due uomini all’estrema destra sono connessi alla scena dell’altro con Uomini d’arme assaliti dalle fiere); appena donato al Bargello insieme all' intera ricchissima collezione Carrand è inventariato da SOLENNE (1888) come “L’Assalto ad un Castello” e datato al secolo “XIV” seguito dall’inventariato FERRI (1889). SUPINO (1898) propone invece la “scuola senese del sec.XV” seguito dalla CRUTTWELL (1908), da Filippo ROSSI (1938) e dalle schede dattiloscritte della collezione Carrand, che registrano un intervento di restauro del “pittore Bisi” nel 1949-1950 (le schede sono anonime, ma sappiamo che si basano su note di SUPINO riviste da F.ROSSI nel primo dopoguerra come direttore del Bargello, com.or.del caposervizio del museo, Moscatelli; l’annotazione del restauro è evidentemente di epoca posteriore). Anche la didascalie dalla foto Alinari, dove compaiono entrambi i dipinti, li assegna alla scuola senese del XV secolo, così come la scritta a lapis in tedesco sul particolare a colori del gruppo di armigeri in basso a sinistra del Kunsthisstorisches Institut di Firenze (“Sienesische, 15.Jh.”). La nostra tavoletta ha partecipato nel 1952 alla mostra delle miniature a Roma, di cui mancano maggiori notizie (talvolta non venivano preparati cataloghi ed anche la struttura di esposizione non è assegnata nelle apposite schede conservate al Bargello, che annotano tutte le mostre in cui sono state esposte le opere del museo; neanche al Kunstistorisches Institut si trova traccia del catalogo, ma non è certo se ne fosse esistito uno). Alla mostra del 1989 per il centenario della donazione Carrand al Bargello il dipinto non è stato incluso in catalogo, ma ha ricevuto una nuova attribuzione ad un “ignoto artista fiorentino”. Come il n.2020 C di cui è il pendant, o meglio il primo “fotogramma” di un’ unica scena, può forse rappresentare un fatto realmente accaduto (l’ attacco ad un castello, o “borgo murato”, assediato, dal quale un drappello di armigeri ha tentato una sortita scontrandosi in primo piano con un gruppo di assedianti), ma è da notare la strana mancanza di coordinamento tra i gruppi dei protagonisti: quasi come se ognuno di questi gruppi fosse elemento a sé stante, non parte di un avvenimento corale com’è una battaglia; alcuni alabardieri stanno addirittura conversando tra loro sulle pendici del colle o fanno dei due piccolini dipinti, soprattutto del n.2020, gradevolissime “miniature di grandi dimensioni”. Stilisticamente ritroviamo anche in questo vaghi ricordi perugineschi (fra tutti, la testa del quarto lanciere da destra) e più consistenti influssi dei cassoni di Jacopo del Sellaio, anche se il piccolo formato dovrebbe escludere per le tavolette Carrai una simile destinazione: un fronte di cassone con Tarquinio e Tananquilla che entrano in Roma, oggi perduto ed attribuito a Jacopo BERENSON (Quadri senza casa. Quattrocento fiorentino, “Dedalo”, XII, 1932, pag.837 e fig. pp.840-841), ha gli alberi dipinti a piccoli colpi di pennello, la lontananza dell’orizzonte resa con un colore sempre più stemperato e le case dalle finestre lunghe ed appena accennate; vi sono però alcune differenze, come una minore accuratezza di esecuzione nel nostro dipinto, in cui il modo di rendere i capelli è diverso e manca anche la particolarità di spargere sul terreno piccole pietre, erbe etc. tipica di altri cassoni di Jacopo del Sellaio, dove tuttavia le strane rocce erose dal vento ed i ricordi botticelliani di alcune figure rivelano ancora più di un legame con il nostro dipinto: si tratta dei cassoni con Storia di Amore e Psiche (coll.E.Proehl di Amsterdam), Storia di Orfeo ed Euridice (Kiev, Museum) e Giulio Cesare avvertito della sua uccisione (Berlino, Staatliche Museen), pubblicati da B.BERENSON in Italian Pictures of the Renaissance. Florentine School, London 1963, vol.II rispettivamente tavv.1105-1106, 1107-1108 e 1110. Sembra più accettabile, così, la diversa attribuzione data alla mostra Carrand piuttosto che a quella tradizionale all’ambito senese: possiamo aggiungere l’appartenenza culturale dell’ignoto autore fiorentino alla cerchia più o meno prossima di Jacopo, lui stesso vicino al Botticelli ed in misura minore al Ghirlandaio ed a Filippo Lippi, ed una datazione alla seconda metà del XV secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900130769
  • NUMERO D'INVENTARIO Collezione Carrand 2021
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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