Cristo risorto/ quattro evangelisti/ calice eucaristico

ciborio,

Ciborio di base esagonale a forma di tempietto classico, con cupola loricata a costoloni sormontata da una croce. Sotto la cupola corre un fregio con motivi geometrici. Nella parte centrale lo sportello è dipinto con la figura di Cristo risorto che abbraccia la croce. Ai suoi piedi è il calice. Negli altri riquadri le figure dei quattro evangelisti e del calice eucaristico, tutti inquadrati da colonnine scanalate. Sotto un fregio con teste di angioletti e fiori stilizzati. Sportello centrale vi è raffigurato Gesù risorto che abbraccia la croce e ai suoi piedi il calice eucaristico; scomparto di destra San Matteo; scomparto a sinistra San Giovanni; sul retro al centro sportello con dipinti il calice eucaristico con a destra lo scomparto raffigurante San Marco e a sinistra lo scomparto dipinto con la figura id San Luca

  • OGGETTO ciborio
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ pittura/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Senese
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Giovanni Battista
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ciborio si diffonde notevolmente nel periodo seguente il Concilio di Trento ed in particolare nell'area senese. Di solito è collocato su una base decorata poggiante sull'altare, base in questo caso mancante. Questo ciborio, di forma esagonale, riecheggia motivi classici scanditi nelle colonnine scanalate. Il modo di intendere lo spazio, non perfettamente circolare, ma inserito su base esagonale, misurato dalle colonnine, è probabilmente da ricollegarsi a quelle forme stilistiche dei primi anni del 1500 che presero l'avvio dalle forme architettoniche circolari del tempietto bramantesco di San Pietro in Montorio in Roma, qui ritrovate nel ciborio del Peruzzi del Duomo di Siena. Il ciborio di Magliano è citato nell'Inventario della Pieve del 14 marzo 1632, c. 314, in quello del 20 febbraio 1645, c. 520, nell'Inventario del 24 gennaio 1649, c. 441, nell'Inventario post 1790, a c. 4, come "tabernacolo antico dorato e figurato". Il ciborio si trovava sull'altare maggiore fino alla sostituzione con quello attuale di marmo eseguito nel 1808. Per quanto riguarda i caratteri della pittura ci si potrebbe riferire ad una scuola locale della prima metà del 1500 che apparre soprattutto nel Cristo, non esente da influssi manieristici. La fattura risulta alquanto sommaria e priva di capacità tecniche di elevata qualità
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900125595
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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