battesimo di Cristo
dipinto,
1495 - ca 1500
Lorenzo Di Credi (1460 Ca./ 1537)
1460 ca./ 1537
In cornice architettonica in legno intagliato e dorato, con base poggiante su due mensole a volute, pilastri con capitelli, trabeazione
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Lorenzo Di Credi (1460 Ca./ 1537)
- LOCALIZZAZIONE Fiesole (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Eseguita da Lorenzo di Credi per la Compagnia dello Scalzo in Firenze, dove la ricordano Vasari (1550 e 1568), Bocchi-Cinelli (1677), Carlieri (1719), Richa (1758) e Cambiagi (1765), vi rimase fino alla seconda metà del Settecento, tempo in cui fu trasportata alla Galleria dell'Accademia; da qui, nel settembre 1786, fu scelta dal marchese Donato Guadagni per sostituire la Madonna in trono con i Santi Sebastiano e Giovanni Battista del Perugino, tolta dalla cappella di S. Domenico ed esposta agli Uffizi per volee del granduca Pietro Leopoldo. Secondo Ferretti (1901) e Giglioli (1933) risale a questo tempo la menomazione di circa 5 centimetri sui due lati verticali della tavola, dovuta sembra all'esigenza di adattarla alle misure della cornice seicentesca del quadro del Perugino, rimasta nella chiesa dopo il trasferimento dell'opera. Per Dalli Regoli (1966) invece, che segue la documentazione di Shearman (1960), ciò sarebbe avvenuto agli inizi del Settecento, quando la tavola, danneggiata nel corso di lavori effettuati nel Chiostro dello Scalzo, sarebbe stata ritagliata e pulita dal sacerdote Niccolò Vaiani, e probabilmente adattata alla cornice attuale. Secondo Cavalcaselle (1864) l'opera sarebbe di una fase matura, più rigida e accademica rispetto al vigore giovanile; per una cronologia avanzata sono Pellegrini (1926), Van Marle (1931) e Degenhart (1932), per il quale sarebbe da collocare fra i 1490 e il 1500, e i Paatz (1953), che spostano la datazione intorno al 1510. Dalli Regoli (1966), cui si devono le più complete argomentazioni sull'opera di Lorenzo,e al cui testo si rimanda per una più dettagliata analisi della fortuna critica del dipinto, data il Battesimo fra il 1495 e il 1500, seguita da Brewer (1970): in parallelo a opere come le Adorazioni degli Uffizi, dell'Accademia e del Museo di Berlino, il San Francesco di Ajaccio e la Santa Maria Egiziaca di Berlino. La critica si trova concorde nell'individuarvi analogie compositive con il Battesimo del Verrocchio e Leonardo agli Uffizi; nel confrontarvelo, Dalli Regoli nota come, rispetto alle novità di quest'ultimo, il Battesimo di S. Domenico si ricolleghi a uno schema simmetrico alla Baldovinetti, e come si esaurisca "in effetti sentimentali (...) e in una piana serie di contrappunti", rivelando nel paesaggio analogie con la pittura di Piero di Cosimo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900118722
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0