ritratto di Alaide Banti

dipinto, 1926 - 1926

Ritratti. Personaggi: Alaide Banti

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 130 cm
    Larghezza: 90 cm
  • ATTRIBUZIONI Ghiglia Oscar (1876/ 1945)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria d'Arte Moderna
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti, 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Alaide Banti, figlia del pittore Crstiano, nata nel 1855, era la sorella m aggiore di Gino, padre di Adriana che sposò il terzogenito del pittore Osc ar Ghiglia, Erasmo. La zia Alaide, che in gioventù era stata ritratta più volte da Boldini, posò nel 1926 per Oscar Ghiglia, suocero della nipote. I l ritratto alla sua morte, avvenuta nel 1929, fu presumibilmente ereditato dalla nipote, insieme agli altri della collezione. Adriana Banti Ghiglia morì a Firenze il 2 giugno 1955, lasciando al Comune 43 dipinti, 1 busto d i terracotta e 1 gesso, con prevalenza di opere del periodo macchiaiolo ch e dimostrano il peso nella raccolta dell'eredità Banti. La sola opera del Ghiglia è questo ritratto. Il lascito Banti-Ghiglia fu consegnato dal Comu ne alla Soprintendenza il 2 luglio 1958. Nel 1958 fu esposto nella sala n. 18 degli Uffizi, da cui venne poi ritirato in attesa della sistemazione d elle Gallerie. Già nel 1908, in un articolo su "Vita d'Arte", Papini sotto lineava il successo dei ritratti di Ghiglia presso la buona società fioren tina; le ragioni appaiono evidenti anche in quest'opera più tarda: la poli tezza idealizzante del disegno, la minuzia descrittiva dell'abbigliamento, la nobiltà della posa conferiscono al modello un'aurea di irripetibile as solutezza. Se pensiamo che nel 1926 la Banti aveva settantuno anni, ci si può rendere conto di quanto questo processo d idealizzazione, scrupolosame nte condotto sul vero, potesse risultare gratificante per il personaggio c he commissionava il ritratto. In questo caso lo sguardo assorto, l'isolame nto della mandorla allungata del volto e dello scollo tra i toni scuri del fondo e delle vesti e i preziosi dettagli rimandano alla matrice del ritr atto ottocentesco: si veda ad esempio il gesto neoclassico delle mani ingu antate di bianco, coi polsi chiusi dai cerchi dei bracciali d'oro, vero pe zzo di "bella pittura" in ritardo di un secolo. La scansione netta delle z one cromatiche, tipica del Ghiglia, contribuisce ad isolare la figura, con un effetto che ai nostri occhi moderni può apparire di straniamento, ma c he certo era recepito senza autoironia, come segno, ancora una volta, di i deale nobiltà
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900118127
  • NUMERO D'INVENTARIO Giornale GAM 1647
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1974
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in alto a destra - OSCAR GHIGLIA/ 1926 - Oscar Ghiglia - corsivo - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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