processione

dipinto, 1933 - 1933

N.P

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Soffici Ardengo (1879/ 1964)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria d'Arte Moderna
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti, 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE questo affresco su tavola, esposto alla XIX Biennale di Venezia del 1934, eseguito nell'anno precedente, fu ceduto da Soffici alla Galleria d'Arte Moderna di Firenze al prezzo di L. 10.000, dopo la mediazione di Maraini, commissario agli acquisti; la cifra richiesta dal pittore in un primo momento era stata pari al doppio, in contrasto con le limitate possibilità di spesa per quell'anno (il totale definitivo degli acquisti toccò le 16.000 lire, per il Soffici, un Primo Conti e un Berti, rinunciando per difficoltà con gli eredi all'Orfeo di Libero Andreotti). Dato il rilievo dell'autore, i caratteri di toscanità del tema e della tecnica, e le ragioni di opportunità entro le scelte dei commissari agli acquisti, in particolare di Ojetti, si può parlare di un acquisto praticamente scontato. La "maniera" dell'affresco richiama tanto volutamente Massaccio; vuoi nelle tinte dimesse, vuoi nella scarna identificazione del paesaggio (il profilo dei colli e le sagome dei cipressi, i volumi del paesaggio e della casa colonica), da rendere superflua un'analisi interna dell'opera. Quanto alla tematica contadina, alla scelta della processione come momento di religiosità popolare, ai tipi fisici e alle vesti quotidiane, la consonanza con la nota svolta postbellica di Soffici in senso populistae "sanamente realista", trova agganci immediati nell'ideologia contemporanea dell'italianità e della ruralità come valori etico artistici. Più interessante forse citare il testo di Soffici sulla tecnica dell'affresco, datato 31 luglio 1939 dove si riassumono le varie ragioni di questa insolita scelta: "...nessuna tecnica è meno complicata e più bonaria di quella della pittura a fresco. L'affresco è, in sostanza, una pittura popolare una pittura da poveri che vogliono durare le loro creazioni poetiche senza troppo dispendio di denaro e di tempo/ E' una pittura primordiale i cui mezzi sono quelli di un semplice imbianchino o del riquadratore..è necessario lavorare sull'intonaco fresco, pezzo per pezzo...calcolando che i toni schiariscono nell'asciugare, operando alla brava e senza ritocchi ulteriori. Per il resto poche terre naturali...pennelli usuali di setola e acqua pura bastano e ne avanza. Il tempo e l'azione dell'aria, completano l'opera del pittore, solidificano e unificano la superficie del dipinto; tanto che la bellezza e ricchezza della 'materia pittorica'...resultan da sè e son date all'artista, per così dire, in regalo/...per ottenere dall'affresco ciò che esso può dare di bellezza espressiva e di grandezza rappresentativa bisogna saper disegnare...e dipingere con sicurezza di mano e con forza decisa, il che non è da tutti". (A.SOFFICI Opere, vol.5, Firenze 1963, p. 341-342)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900118111
  • NUMERO D'INVENTARIO Cat. Gen., n. 466
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1974
  • ISCRIZIONI davanti, in basso, a sinistra - SOFFICI 33 - corsivo - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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