Gli Apostoli. apostoli

dipinto, 1926 - 1926

Figure: apostoli dormienti nell'orto degli ulivi. Paesaggi: alberi; colline

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Carena Felice (1879/ 1966)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria d'Arte Moderna
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Carena, professore all'Accademia di Firenze dal 1925, esponeva quest'opera nella sua mostra individuale alla Biennale dell'anno successivo. La commissione per gli acquisti della Galleria d'arte moderna disponeva in quell'occasione di 40.000 lire, aumentato poi a 60.000. Fu possibile così acquistare, insieme a Soffici, Bacci e Caligiani, "per completare lo sviluppo dell'arte toscana contemporanea", questa opera di grande formato, pagata £. 37.000. In un telegramma dei ommissari da Venezia (Ojetti e Maraini) si accenna anche ad un altra opera di Carena, Nudi e cavalli, che avrebbe comportato un'ulteriore spesa di £. 30.000. Nella relazione del 9 giugno 1926, gli incaricati sottolineavano la "commossa grandiosa visione" dell'opera scelta, le cui caratteristiche "ufficiali" motivano il successivo invio al Padiglione Italiano dell'Esposizione Internazionale di New York del 1939. E' un'opera molto rappresentativa della maniera monumentale di Carena, che dopo "La quiete" del 1922 passò a trattare temi religiosi, dalla Cena di Emmaus a Gli Apostoli. Pe questa produzione Ragghianti notava nel 1935 su "Critica d'Arte" la dicotomia tra la volontà monumentale della composizione e i "tasselli, le realizzazioni particolari" inquadrate "entro la gabbia" strutturale, dando la sua preferenza a questi frammenti dove meglio si esprimeva la "mobilità dell'ispirazione" dell'artista. Effettivamente questo quadro dà l'impressione di un montaggio di parti, minuziosamente studiate e rese con un realismo sobrio, come i visi dei dormienti e la pianta in primo piano, mentre il fondo, i tronchi e le foglie degli ulivi, riassunti in termini più moderni, sono costruiti in funzione dello schema generale. Il ritmo di diagonali e perpendicolari, incastrate e pettine, dimostra nella sua complessità quale fosse l'interesse prevalente del'artista: elevare l'aneddoto di ogni singola figura, modellata del resto su esempi secenteschi, all'aulicità della composizione classica. Come osserva Massimo Carrà: "la partecipazione emotiva aspira a risolversi in ritmo, in larghi fiati formali: la tentazione neoclassica del racconto perfetto viene evitata, ma non così l'idillio decorativo"; anche la gamma di colori, volutamente spenta, terra, ocra, grigi, verdi pur abilmente fusi in una stessa luce uguale che proviene da sinistra, pesa nel giudizio complessivo: salvandosi dalla retorica contemporanea per proiettare in senso spiritualista la sua sensibilità, Carena trova nella citazione dei maestri passati una traccia ed un limite, ai confini dell'accademismo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900118102
  • NUMERO D'INVENTARIO Cat. Generale 432
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI a tergo sulla cornice su cartellino - Padiglione Italiano Esposizione Internazionale di New York 1939 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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