Il cavallaro. Paesaggio con cavalli e cavallaro
dipinto,
Carena Felice (1879/ 1966)
1879/ 1966
Dipinto a olio su tela in cornice di legno scanalata e dorata
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Carena Felice (1879/ 1966)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo del Monte di Pietà
- INDIRIZZO Corso Giuseppe Garibaldi, 45, Forlì (FC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera risulta acquisita dalla Cassa dei Risparmi di Forlì prima del 1992, data in cui la Fondazione, che attualmente ne detiene la proprietà, si costituì come ente autonomo. La tela riporta la firma di Felice Carena (Cumiana, 1879- Venezia, 1966), ma non la data di esecuzione, tuttavia le forti somiglianze con un altro dipinto dell'artista piemontese, di medesimo soggetto e composizione affine, datato 1925-1927 (Galleria Ricci Oddi di Piacenza), permette di collocare anche l'opera in esame negli anni Venti. È l'epoca del "Ritorno all'ordine", tendenza che Carena fu tra i primi ad avvertire. Già prima della Grande Guerra aveva difatti abbandonato lo sfumato ed evanescente simbolismo tardo ottocentesco che aveva caratterizzato la sua prima maniera, approdando, sulla scia di Matisse e van Dongen, a una pittura dai colori brillanti e accesi, dalle paste ricche e spesse, date a corpo sulla tela, che si era fatta sempre più semplificata dopo la scoperta del sintetismo di Gauguin. La svolta stilistica di Carena, esemplata dal dipinto in esame, lo spinse verso forme sempre più tornite e volumi più composti e solidi, e avvenne in parallelo con la scoperta, durante una delle sue frequenti escursioni alla ricerca di nuove vedute paesaggistiche, di Anticoli Corrado, paesino nei dintorni di Roma che l'artista incomincerà a frequentare a partire dal 1913-14, per poi stabilirvisi per alcuni anni subito dopo la fine della prima guerra mondiale. Il mondo isolato e misterioso di Anticoli diventerà così lo scenario di molti suoi dipinti, come quello forlivese: una realtà primitiva, in cui il tempo sembrava essersi fermato e in cui le umili e anonime presenze umane di contadini e pastori portavano avanti la loro vita fatta di gesti e ritmi eterni, condividendo un legame primigenio con il mondo animale. Nel dipinto in oggetto Carena decide così di mostrare tutti i protagonisti della scena di spalle e da punti di vista diversificati, ciò però non finisce per dar vita a una composizione caotica, ma per comunicare il senso di armonia di un mondo semplice, in cui l'uomo non è più necessariamente baricentro assoluto
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800690239
- NUMERO D'INVENTARIO 02001004
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 2022
- ISCRIZIONI recto, angolo in basso a sinistra - F. CARENA - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0