miniatura di Pacino di Buonaguida (scuola) - scuola bolognese (sec. XIV)

miniatura, 1310 - 1330

Miniature con figura inserite entro iniziali decorate con ampi girali di foglie accartocciate e nervature di colore più scuro, inscritte entro riquadri turchini e blu, percorsi ai margini da sottili fili di biacca arricchiti di piccoli cerchi e punti. Dalle lettere si sviluppano tralci di semipalmette e palmette variopinte che fuoriescono lungo i margini delle carte

  • OGGETTO miniatura
  • MATERIA E TECNICA pergamena/ inchiostro/ pittura a tempera/ doratura
    oro in foglia/ applicazione
  • AMBITO CULTURALE Scuola Bolognese
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il commento figurato delle lettere corrisponde al testo. Le miniature sono state eseguite da due diverse mani: una appartenente alla bottega di Pacino da Buonaguoda (cfr. c. 2v), l'altra alla scuola bolognese del Trecento (cfr. c. 30r); sono facilmente distinguibili sia nella descrizione dei volti, così minutamente indagati dalla prima mano e duramente marcati dalla seconda, che nell'uso dei colori, così contrastati di rossi-aranci e turchini nel Bolognese. Nella maggior parte (cc. 2v, 55v, 84r, 94r, 97v, 103v, 107r, 120v, 144r, 168r, 204r) le miniature sono state eseguite dalla bottega di Pacino da Buonaguida, come si vede appunto dalla tipologia dei volti, che sono direttamente ricollocabili alle opere attribuite a questa scuola e al suo maestro. Le restanti miniature appartengono alla scuola bolognese. Questo manoscritto è collegato ad un altro Antifonario e ad un Graduale che si trovano tutt'ora conservati nella chiesa dei SS. Apostoli e con tutta probabilità fanno parte di una stessa serie di libri da canto, viste le strette analogie esistenti tra le miniature (cfr. 00114293 e 00114295). Da notare l'ultima miniatura di questo manoscritto, a c. 204r, che fornisce un'immagine della chiesa dei SS. Apostoli del tutto inedita, la prima che si conosca di un tempo così antico: svela ciò che si trovava al posto del moderno "biforone" della facciata e del portale maggiore costruito poi da Benedetto da Rovezzano. Costituisce, quindi, un dato importantissimo per la storia di questa chiesa. La legatura del codice è senz'altro degli inizi del Seicento, essendo identica a quella di un altro Antifonario conservato nella chiesa (cfr. 0900114295) e datato con sicurezza 1590, come testimonia la dedica ivi contenuta
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900114294-2
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1978
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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