motivi decorativi vegetali

decorazione a intarsio, ca 1460 - ca 1460

Incorniciatura con motivi a intreccio

  • OGGETTO decorazione a intarsio
  • MATERIA E TECNICA legno/ intarsio/ incisione/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Pistoiese
  • ATTRIBUZIONI Vitoni Ventura (1442/ 1522 Ca)
    Pieratti Claudio (notizie Prima Metà Sec. Xix)
  • LOCALIZZAZIONE Pistoia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le 58 tarsie del coro della Cattedrale di Pistoia vengono concordemente attribuite dalle Guide locali e da eruditi degni di fede, come il Dondori, all'architetto e maestro di legname pistoiese Ventura Vitoni. Un'indicazione comprovata da i documenti dove si registra che "Ventura di Andrea maestro di legname debbe fare il choro di Duomo"(Pacini, 1994; p.132). A detta del Tinti, le tarsie furono poi adattate agli stalli del nuovo coro, eseguiti da Jacopo Lafri nel 1629 e completamente distrutti nell'incendio che devastò la Cattedrale il 2 marzo 1641. In realtà, i documenti rivelano che queste non andarono affatto perdute in quell'incendio che dovette interessare, invece, solo la sagrestia vecchia. E' necessario notare come la disposizione dei 58 pannelli non rispetti alcun ordine, nè di misura, nè di logica decorativa, infatti chi si occupò del ripristino delle tarsie quattrocentesche non tenne conto delle loro diverse misure, tentando di unificarle entro cornice a motivi floreali, di cui soltanto un'attenta misurazione dimostra le dissimili proporzioni. Tale varietà delle tarsie, a volte decurtate per necessità di allestimento, potrebbe anche suggerire una non eguale provenienza dei pezzi. Documenti recentemente pubblicati ricordano il contratto stipulato il 24 aprile 1849 tra lo "stipettajo Pierucci e legnajolo Lovatti per ridurre in buon grado gli antichi specchi e scartocci degli stalli". I Canonici guardarono al risparmio, preferendo "servirsi dell'opera del Maestro Claudio Pieratti, che s'è esibito di concorrere a più discreto prezzo"(cfr. Pacini, 1999). Tali interventi sono visibili soprattutto nelle tarsie con parti figurate, ad esempio nei visi dei putti, cui si tentò di dare maldestramente un'espressione patetica. Nelle vedute architettoniche il restauratore ottocentesco si dimostrò premuroso di integrare le parti mancanti con reinvenzioni "neogotiche" di incredibile ingenuità (Scheda figlia n. 12, 15, 16, 17, 34). La tarsia qui presa in esame insieme con la n. 36 è invece, completamente dipinta. Difficile stabilire, tuttavia, a quale data risalga tale intervento. In origine il pannello era soltanto decorato da un riquadro rettangolare, ancora ben visibile, su cui si è andata a sovrapporre, senza tenerne conto, la decorazione pittorica. La ripresa pedissequa di motivi già presenti in altri pannelli combinata con il gusto decorativo della linea fanno pensare a un'intervento tardo ottocentesco se non già novecentesco
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900073556-29
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 2006
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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