Danae e la pioggia d'oro

dipinto 1614 - 1614

Personaggi: Danae; inserviente. Mobilia: letto con cortine; cuscino; tavolino. Oggetti: arco; faretra; monete; bacile; orecchini; bracciali; collane

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Calvaert Denijs (1544/ 1619)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Palazzo Mansi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Mansi
  • INDIRIZZO Via Galli Tassi, Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sicura la paternità della tela, per la firma apposta sul tavolino e confortata da costante e indiscussa tradizione, prima del restauro restava invece incerta la data poiché l'anno di esecuzione poteva essere letto come 1604 o come 1614. Nella scheda ministeriale relativa al dipinto redatta dal Ciardi nel 1977, lo studioso propendeva per la seconda possibilità, poiché l'opera è assai simile alla Presentazione al tempio già nella Collezione Rizzi, che è appunto del 1614. Anche Simone Bergmans la considerava lavoro della maturità del pittore, costituita un po' stancamente da autocitazioni desunte da opere precedenti (Bergmans 1934, p. 57). Tra le carte della Commissione d'incoraggiamento delle Belle Arti, consultabili presso l'Archivio di Stato di Lucca, si conserva la ricca documentazione relativa alle trattative d'acquisto condotte tra il 1819 e il 1820 tra l'allora proprietaria della tela, Elisabetta Franceschini, e la Commissione stessa, che all'epoca era impegnata nella selezione di un nucleo di opere per la creazione della Reale Galleria voluta da Maria Luisa di Borbone. Di recente la Filieri ha ricordato che nella classificazione dell'evoluzione artistica operata da Michele Ridolfi, Conservatore dei Monumenti di Belle Arti, al fine di scegliere dipinti destinati al costituendo museo, il Calvaert veniva considerato esponente dell'epoca seconda della scuola bolognese insieme ad Alessandro Ardenti (Filieri 2000, p. 115). La tela raffigurante la Danae costituisce un caso raro all'interno del catalogo del Calvaert, che nell'arco della sua attività si è dedicato soprattutto alla pittura di argomento religioso. Esistono del medesimo pittore altre due versioni autografe di questo soggetto: una conservata a Kingston-upon Hull nella Ferens Art Gallery, Hull City Museum and Art Gallery, dell'inizio del Seicento e l'altra, firmata, passata da Christie's, Londra, 16/6/1967, n. 133. Nel dipinto lucchese sono eliminati i panneggi che nella tela di Kingston castamente coprivano la Danae e più coerentemente al racconto ovidiano non figura Giove (che si era trasformato in pioggia d'oro). Leggermente differenti sono anche gli atteggiamenti delle figure e l'ambientazione, che qui comprende un tavolino su cui sono disposti i preziosi gioielli di Danae
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900067734
  • NUMERO D'INVENTARIO 83
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo di Palazzo Mansi - Lucca
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2006
  • ISCRIZIONI fregio del tavolino - DIONISIO CALVAERT DE ANTVER(...)IA FECIT 1614 - lettere capitali - a impressione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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