Madonna con Bambino, San Lorenzo, San Bartolomeo, San Giovanni Battista e Sant'Antonio Abate
dipinto,
post 1479 - post 1479
Tavola a fondo oro
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Andrea Di Francesco Detto Andrea Del Verrocchio (bottega)
- LOCALIZZAZIONE Campi Bisenzio (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Commissionata da Bartolomeo Del Troscia, la tavola fu originariamente posta sull'altare della cappella fondata dallo stesso personaggio nel 1479. Il primo restauro, o almeno quello di cui siamo a conoscenza, ebbe luogo nel 1858 ad opera del pittore locale Baldassarre Panerai,mentre il secondo fu affiidato nel 1897 dal Carocci a Domenico Fiscali di Pisa. Quest'ultimo intervento, se non alterò le già precarie condizioni, non restituì la dignità iniziale al dipinto, che attende da allora un restauro degno di questo nome. Risalgono al secondo ottocento anche i primi tentativi di attribuzione dell'opera, più frequentemente giudicata di Filippo Lippi o della sua scuola. Ad una lettura peraltro gravemente compromessa dall'attuale stato di conservazione della tavola questa appare oggi uscita dalla bottega del Ghirlandaio, con precisi riferimenti ai modi di Sebastiano Mainardi - come già rilevato dalla Petrucci (vedi scheda OA). Possiamo infatti avvicianrla alla "Madonna in trono e santi con il donatore" ora la Museo Civico di Pisa, attribuita dal Francovich (1927, pp. 183-186) al Mainardi e datata 1479 per le dipendenze formali e strutturali che l'opera presenta con altre coeve realizzazioni del Ghirlandaio - a sua volta sotto l'influsso del Verrocchio - come la Pala degli Ingesuati degli Uffizi. Non a caso è l'influsso del Ghirlandaio, ancora suggestinato dal Verrocchio, che domina nel dipinto campigiano, nel tipo della Madonna, dal volto tondeggiante e dalla fronte alta, e nel Bambino, siile a molti altri ricorrenti nei disegni del Verrocchio e della sua scuola. La Madonna e il bambino della tavola Del Troscia sono avvicinabili alle corrispndenti figure affrescate in un tabernacolo sempre a Campi Bisenzio con la rappresentazione della Madonna in trono con il Bambino: nonchè le analogie stilistiche, è significativo il fatto che anche in questo caso ci troviamo di fronte agli stessi committenti essendo il tabernacolo incassato nel muro della stessa abitazione dei Del Troscia, ora sede del Comando dei Vigili Urbani (cfr. A. Mazzanti, 1985-1986, V. I, pp. VIII, 41, 57-58, 86-87, 212-213, vol. II, pp. 76-80, scheda n° 32). (Questo tabernacolo è stato poi indicato dalla stessa studiosa come pittura novecentesca eseguita da Serafino Ceri nel 1927, cfr. Mazzanti in "Tabernacoli ..." 1994, pp. 66-67, tav. 9; mentre il dipinto della Pieve di Campi è stato attribuito dalla Simari nel 1993 all'ambito stesso del Verrocchio)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900037865
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- ISCRIZIONI sul gradino dell'altare - AVE MARIA GRATIA PLENA DO - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0