Cristo tra gli apostoli
miniatura,
1300 - ca 1380
Soggetti sacri: Cristo tra gli apostoli
- OGGETTO miniatura
- AMBITO CULTURALE Ambito Fiorentino
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Pacino Di Buonaguida, Maniera
Miniatore Paciniano
Miniatore Daddesco
- LOCALIZZAZIONE Impruneta (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Per Salmi (Mostra nazionale 1953) la miniatura è di "maniera di Pacino". Secondo Offner (1956) le miniature sono in parte pacinesche e in parte daddesche; altre presenterebbero le caratteristiche di ambedue gli ambienti, come se un miniatore le avesse cominciate e l'altro portate a termine. Probabilmente solo la c. 19r sarebbe di Pacino stesso (è infatti convincimento di Offner che le miniature incorniciate da quadrilateri, come la c. 19, siano di mano di Pacino). Per Offner la c. 55r sarebbe nella parte alta pacinesca, in quella inferiore e nelle decorazioni daddesca; la c. 154v presenta una mano pacinesca nella Vergine e una daddesca per il resto; la c. 168v mostra una mano pacinesca nei due Magi in piedi, nella testa della Vergine e nella Mani, e una daddesca per l'architettura, gli ornamenti e i bordi; la c. 200r mostra una maniera daddesca nelle rocce e negli ornamenti, pacinesca per il resto; la c. 213run modo pacinesco nella figura femminile e daddesca per tutto il resto; la c. 237r una mano pacinesca nelle figure e una daddesca negli ornamenti; la c. 249v una mano pacinesca nella parte inferiore, e daddesca nella superiore; la c. 285r presenta nella parte inferioreuna maniera pacinesca e daddesca per tutto il resto e per gli ornamenti. Continuando Offner sostiene che il codice non può essere anteriore al tabernacolo pacinesco già sul mercato di Firenze, dipinto prima del IV decennio del secolo; tuttavia nella più densa consistenza della materia pittorica, nella modulazione differenziata delle teste, nei ritmi discontinui delle ornamentazioni, si nota una maniera già dell'ultima parte del sec. XIV. Il miniatore daddesco presenta caratteristiche del 1380. Offner gli attribuisce le carte 18v, 41r, 91r, 108r, 221r, 267r. Nel codice si distinguono le carte 122v, 132v, 142r, da attribuirsi al Maestro delle Effigi Domenicane, databili intorno al 1340, per la loro somiglianza stilistica col Codice Biadaiolo (Firenze, Biblioteca Laurenziana). Per quanto riguarda la fortuna critica del manoscritto, sono da citare oltre all'Offner (che fa il nome di Pacino per le carte sopra ascrittegli fin dal 1930), i contributi di Salmi (1952; 1953-54)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900013454-6
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1973
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0