Madonna con il Bambino Gesù, Sant'Antonio Abate e un santo vescovo. Sacra Conversazione

dipinto,

Dipinto a olio su tela in cornice di legno dorata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Zampa Giacomo (1731/ 1808)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo del Monte di Pietà
  • INDIRIZZO Corso Giuseppe Garibaldi, 45, Forlì (FC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, una delle ultime acquisizioni operate dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, è entrato a far parte della Collezione dell'ente bancario nel febbraio 2007, accompagnato da una perizia di Giordano Viroli che lo attribuiva al forlivese Giacomo Zampa (Forlì, 1731- Tossignano, 1808). L'opera proveniva da Bologna, dove si conservava presso la collezione che fu di Bruno Brizzolara, che l'aveva acquistata sul mercato antiquariale circa quarant'anni prima. Il dipinto, ancora inedito, è di piccolo formato, ma non sembra reso con quel tocco rapido e guizzante della pennellata che si riscontra in altre opere di Zampa di dimensioni ridotte, pensate come bozzetti o modelli preparatori per tele di maggior impegno. L'identità del santo rappresentato sulla destra genera ancora molti dubbi, mancando, al di là della pianeta color giallo oro, specifici attributi iconografici: egli viene genericamente indicato come "santo vescovo", ma nell'aspetto e nell'atteggiamento sembra forse richiamare la raffigurazione abituale di San Filippo Neri, fondatore della Confraternita laica degli Oratoriani, che viene spesso rappresentato al cospetto dell'apparizione della Vergine (come si può vedere ad esempio in dipinti di soggetto analogo di Guido Reni, Carlo Maratta, Sebastiano Conca e Corrado Giaquinto). Viroli ha invece identificato con certezza in Sant'Antonio Abate la figura a sinistra: il santo eremita è qui raffigurato come un monaco anziano, recante un libro e vestito della tonaca con il cappuccio, mentre una fiammella, che allude alla malattia che porta il suo nome, brucia ai suoi piedi. L'opera è stata datata da Viroli al penultimo decennio del XVIII secolo, in quanto accostata alla pala con il "Beato Giovanni Tavelli in preghiera davanti alla Vergine Assunta" , realizzata da Zampa per la chiesa di San Girolamo a Tossignano: lo studioso ha riscontrato infatti in entrambe una struttura compositiva avvolgente e stringenti affinità tra la posa di Sant'Antonio Abate del quadretto forlivese e quella del beato di Tossignano. Il gruppo della Vergine con il Bambino, raffigurato in piedi mentre si sbraccia per benedire, ricorre più volte nella produzione dell'artista forlivese, come nell'affresco della cupola del presbiterio della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Imola (1768) o nella pala d'altare con la "Vergine con il Bambino, San Bartolomeo e Santa Fede" della Pinacoteca della stessa città (1777). Rispetto agli altri esempi, tuttavia, nel dipinto di Forlì Zampa sembra aver posto particolare attenzione alla definizione anatomica del corpo di Gesù e aver enfatizzato maggiormente il suo ancheggiamento, ciò ha però finito per conferire alla sua posa un'eleganza un po' manierata e rendere meno saldo l'appoggio dei piedi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800690251
  • NUMERO D'INVENTARIO 02008001
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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