Madonna col Bambino. Madonna con Bambino

dipinto,

Tondo dipinto a olio su tavola, conservato in cornice intagliata con motivo a festone, dipinta e dorata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Tucci, Biagio Di Antonio (1445 Ca-1516)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Scuola Fiorentina Della Fine Del Xv Secolo
    Utili Giovanni Battista
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo del Monte di Pietà
  • INDIRIZZO Corso Giuseppe Garibaldi, 45, Forlì (FC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, di cui si ignora l'origine, è nota da tempo, seppur con una vicenda attributiva complessa. Appartenente alla collezione Ugolino Beccarini Crescenzi di Siena, partecipò difatti alla "Mostra dell'Antica Arte Senese" del 1904 con una generica attribuzione a scuola fiorentina della fine del XV secolo; successivamente fu menzionata in un articolo di Corrado Ricci del 1906, dedicato a Giovanni Battista Utili, pittore identificato in seguito con il faentino Bertucci. Seguirono poi una serie di citazioni che niente di significativo aggiunsero alla storia critica del dipinto, fino alla mostra "La Madonna nell’arte in Liguria. Dipinti e sculture dal sec. XIII al XVIII", allestita nel 1952 a Genova (città dove all'epoca il dipinto si trovava in collezione privata), in cui l'autore della tavola, definita erroneamente inedita, venne identificato con Biagio d'Antonio. Con tale attribuzione, confermata da Andrea Emiliani, l'opera è stata acquistata nel 1989 dalla Cassa dei Risparmi di Forlì: essa proveniva dalla collezione novarese di Anita Pedretti e fu presentata all'ente forlivese dall'antiquario bolognese Minaj Faldella. Artista fiorentino, ma che lavorò a lungo in Romagna, Biagio d'Antonio Tucci (Firenze, 1446-1516) si formò in patria al tempo di Jacopo del Sellaio e Cosimo Rosselli (con cui collaborerà a Roma negli affreschi della Cappella Sistina nel 1482), accostandosi successivamente, intorno al 1473, alla pittura di Andrea del Verrocchio e Domenico Ghirlandaio. La sua presenza è documentata per la prima volta in Romagna nel 1476, quando realizzò la pala per la famiglia Ragnoli nella chiesa di San Michele a Faenza (ora Tulsa, Oklahoma, The Philbrook Art Center); il rapporto con la cittadina romagnola, che vedrà frequenti scambi artistici con Firenze tra XV e XVI secolo, dovette tuttavia prolungarsi nel tempo, dal momento che il nome dell'artista ritorna nelle fonti archivistiche faentine, associato a commissioni, nel 1483 e nel 1504 e che sono numerose le opere a lui ascrivibili lasciate in città (conservate tra Pinacoteca, Duomo, Museo Diocesano). Il tondo in esame appare opera assai tarda nel percorso dell'artista e forse per questo in esso è stata rintracciata da Roberta Bartoli, che ha curato la monografia del pittore edita nel 1999, una certa goffaggine, evidente soprattutto nelle "giunture arrossate e artritiche" (Bartoli 1999, p. 139) degli arti del Bambino e nel fare grossolano del piegar del gomito della Madonna. Se in parte ciò può essere spiegato con i danni subiti dalla tavola a causa di "reiterati e ingiustificati restauri"(ib.), secondo la studiosa infatti tali incertezze anatomiche potrebbero anche essere ascrivibili all'intervento di un qualche collaboratore. Del resto il dipinto è stato avvicinato, soprattutto per il tipo fisionomico della Vergine, alla "Madonna con il Bambino e Santi" della Kunsthalle di Brema, che costituisce l'ultima opera rilevante nel catalogo dell'artista fiorentino, ma anche una delle meno convincenti: databile dopo la metà del primo decennio del XVI secolo, anche in essa si ipotizza l'intervento di un allievo in aiuto del maestro ormai sessantenne. Secondo Bartoli, infine, la struttura e il chiaroscuro marcatissimo dell'opera sono da ricondurre all'influenza della pittura di Signorelli e del filone artistico umbro di matrice fiorentina, che potrebbe essere stato assorbito da Biagio d'Antonio anche in Romagna, attraverso il faentino Bertucci
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800690224
  • NUMERO D'INVENTARIO 02001017
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ISCRIZIONI recto, su cornice, in basso al centro, su targhetta metallica - BIAGIO D'ANTONIO/ (FIRENZE ca 1445- 1510?) -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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