cero pasquale, opera isolata - bottega romagnola (fine XVII)

cero pasquale,

Struttura a candelabro, divisa in quattro parti mobili agganciate mediante perni metallici. Base tripartita con piedi ricurvi e formata da volute arricciate al loro interno, ornate con tre cherubini, tra le quali tre tabelle ovali contengono immagini in rilievo. Stelo mistilineo formato da motivi fitomorfi e volute, decorato con tre teste di cherubini. Portacero apicale di forma cilindrica, innestato su un perno metallico

  • OGGETTO cero pasquale
  • MATERIA E TECNICA legno/ a intaglio, assemblaggio, doratura, verniciatura
    METALLO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Romagnola
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Monastero di Santa Chiara a Montepaolo
  • INDIRIZZO Via Montepaolo, 24, Dovadola (FC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'oggetto è stato incluso da Corbara nella sua catalogazione relativa al Monastero di Santa Chiara a Faenza, redatta nel 1950. Egli riportava la data 1693 e affermava come esso fosse a pendant di un secondo cero, venduto anni prima ad un antiquario, del quale non si possiedono altre notizie. Entrambe le opere, aggiunge lo studioso, provenivano dall'antico monastero delle clarisse in via Naviglio. Quella in esame è ricordata con funzione di cero pasquale da Lanzoni, che pure la annovera tra i beni trasportati dal precedente insediamento. L'iconografia è perfettamente coerente con la destinazione del manufatto, essendo presenti Santa Chiara (che, diversamente dagli altri due santi, ha il capo incorniciato da un nimbo raggiato) e San Francesco, a fianco di una storia di San Martino. Il primo insediamento delle clarisse faentine sorse infatti nel XIII secolo nella cosiddetta isola di San Martino, presso il fiume Marzeno, e all'inizio del secolo seguente le religiose si stabilirono nel convento di San Martino, sito nel borgo Durbecco. Il santo era altresì raffigurato nella pala d'altare di Alessandro Tiarini (oggi custodita nella Pinacoteca Comunale di Faenza) posta in origine nell'altare maggiore della vecchia chiesa di via Naviglio. Le tre scene figurate presentano una fattura un po' ingenua, ma nell'insieme l'oggetto si distingue per l'eleganza decorativa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800687689
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ISCRIZIONI piatto superiore - 1693 - numeri arabi - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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