Sant'Agnese

dipinto,

dipinto ad olio su tela tensionata (col supporto di strisce perimetrali) a telaio a incastri privo di biette per l'espansione. Il telaio è vincolato (tramite chiodi) all'interno di una cornice a cassetta in stile settentesco, con ampia decorazione fitomorfa a pastiglia dorata e sviluppo agli angolari dove sono quattro alloggiamenti per stemmi ovali Sottile un fregio fogliaceo corre anche nella fascia più interna. La Santa è ritratta di tre quarti, appena adagiata con il braccio destro proteso su un libro, a sua volta posto sullo stesso davanzale in primo piano sul quale si riposa anche il minuscolo agnellino che la assiste. Agnese, inarcando leggermente il collo, rivolge con fare disinvolto lo sguardo a destra, reggendo la palma del martirio con elegante gesto della mano sinistra, posta sull’avambraccio destro

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Longhi Barbara (1552/ 1638): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo della Residenza della Cassa dei Risparmi di Forlì
  • INDIRIZZO Corso della Repubblica, 12, Forlì (FC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La piccola tela è un esempio perfetto della delicata interpretazione che la precoce Barbara Longhi ebbe modo di fornire dei modelli pittorici del padre Luca, già di per sé arcaizzanti e interessati. In terra di Romagna, la bottega paterna era del resto partita dai modelli di Rondinelli e Palmezzano, e si era tenuta strenuamente sorda alle stagioni manieriste, pur nella conoscenza diretto di Giorgio Vasari. Nel piccolo formato di chiara destinazione privata, Barbara esprime inoltre, in anni presumibilmente giovanili da non distanziare troppo dall’esordio generalmente riferito al 1570, la percepibile assimilazione della pittura di Innocenzo da Imola, mutuatore modesto di un raffaellismo perenne e innocuo. Le qualità della giovane pittrice sono ad ogni modo evidenti, nella grazia e precisione con cui vengono impreziositi i dettagli del diadema della Santa, nella delicatezza e nel naturalismo intuitivo con cui è dipinta la lana dell’agnello, ancor più remissivo per la scala ridotta con cui viene disegnato, ma reso interessante nella raffigurazione della zampetta in ombra, che rivela se stessa contro la brillante veste della figura, demarcando la sua posizione nelle tre dimensioni e stabilendo la propria posizione appollaiata sulla stessa balaustrina su cui Agnese appoggia il libro dalla preziosissima legatura. I passaggi di tono restano ovunque delicati e ben condotti, e trattengono un poco il cipiglio più energico del solito della figura, che forse indirizzava proprio la richiamata fonte stilistica, quella del Francucci, peraltro connotata anche da un punto di arrivo, nelle ombre, più estremo del solito, sorta di riverbero addomesticato della maniera nera di Raffaello. L’energia statica della figura peraltro viene un poco diluita dalla leggera microcefalia, ed il volto è poi piatto e dalla torsione non proprio naturale, cozza con la forza statica della posa il sollevarsi leggiadro del velo alle sue spalle, dipinto con grande leggerezza, a rimarcare ancora di più la pienezza delle qualità e delle piccole tare della pittura di Barbara, così a suo agio nel proprio ordine didascalico e pulito, nella chiarezza degli attributi agiografici, da risultare perfetto per l’imminente apprezzamento paleottiano. Privo di una lettura apprezzabile, eccetto che per la lettera ‘P’ visibile in sommità, il piccolo bollo in ceralacca, preservato dal restauratore forse da una tela di fodera antica, è forse non così antico, e non consente considerazioni particolari, a questo stato delle indagini, in cui l’opera si presenta come appena più che inedita. Un recentissimo contributo on-line non aggiunge nulla alle informazioni reperibili del dipinto (https://www.davidpublisher.com/Public/uploads/Contribute/627dc324963d6.pdf) che deve inserirsi nel catalogo della pittrice verosimilmente entro il 1580
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800686834
  • NUMERO D'INVENTARIO MS002398
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ISCRIZIONI retro della cornice, angolo in basso a destra - 000607 - maiuscolo/ numeri arabi - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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