Santo martire

dipinto,

Dipinto ad olio su tela su telaio ligneo con biette per l'espansione, tela di fodera applicata in recente intevento di restauro. Il telaio si trova alloggiato all’interno di una cornice a cassetta in legno, con modanata recante un toro e una gola più esterna, decorata a fasce argentate e verniciatura. Il Santo è raffigurato a mezzo busto ed occupa lo sviluppo orizzontale della tela tendendo anche con lo sguardo verso sinistra, e con la torsione della spalla sinistra, quasi a mettere da parte temporaneamente il codice tenuto aperto per la lettura

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Fanzaresi Antonio (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo della Residenza della Cassa dei Risparmi di Forlì
  • INDIRIZZO Corso della Repubblica, 12, Forlì (FC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'identificazione del Santo ritratto a mezzo busto, evidentemente difficoltosa senza il sostegno di informazioni di corredo, quali la prospettabile presenza di altre tele insieme a questa, per costituire una serie (degli Apostoli? degli Evangelisti?), rimane di difficile soluzione. Potrebbero riscontrarsi alcune somiglianze, di tipo anche fisiognomico, con alcune raffigurazioni dell'Evangelista Matteo, che d'altronde se raramente è raffigurato senza l'angelo, ancor meno di frequente compare con la palma del martirio. Maggiore sostegno trova invece l'inquadramento della responsabilità autoriale dell'apprezzabile esercitazione di sostanziale purismo emiliano settecentesco. Andrea Donati pubblicava infatti l’opera nel 2006, quando doveva essere entrata da pochi anni nelle collezioni della Cassa dei Risparmi di Forlì (non vi sono notizie sulla provenienza dell’opera, ma è solido indizio il fatto che essa non venisse presentata alla mostra della Quadreria alla fine del 1997) cogliendone similitudini ed assonanze con brani pittorici documentati del forlivese Antonio Fanzaresi, artista dall’inquadramento ancora in corso di definizione, che fu attivo a Forlì (soprattutto per i carmelitani e per i cappuccini), rispose a qualche commissione in borghi romagnoli firmando opere a Forlimpopoli e a Savignano sul Rubicone, e che inviò anche, per tramite di vallombrosani e camaldolesi, a Marradi e a Camaldoli, nella cosiddetta ‘Romagna toscana’. Tra le opere sicure di un catalogo tuttora in corso di definizione e sottoposto ad alcune proposte di ampliamento (Viroli 1996 XXX - Gori 2000 con bibliografia precedente), Donati richiama con buona ragione la figura del Santo cappuccino Fedele da Sigmaringen, rispondente della stessa fisionomia, che compare a corredo della pala d’altare dipinta attorno alla metà del secolo per Santa Maria del Fiore, chiesa dell’ordine a Forlì. La tela con l’anonimo santo martire, di buona fattura e meritevole di collocarsi sul livello della produzione più matura dell’artista, testimonia un certo aggiornamento del Fanzaresi sui caratteri stilistici di maggior successo in ambito emiliano, come il recupero di formulari compositivi semplificati e quasi cinquecenteschi, o la sostanziale elusione delle implicazioni più naturalistiche dell’uso dei lumi, i quali tradiscono piuttosto della rilettura degli interessi venetisti della pittura matura di Annibale Carracci, che alla metà del secolo, per portare qualche esempio, tanto Aureliano Milani quanto Vittorio Maria Bigari propugnavano con un certo successo da Bologna. Tali riferimenti stilistici sembrano fornire gli orientamenti più decisivi nella lettura dell’opera, molto più di quanto non facciano i caratteri della formazione forlivese e cignanesca, che Fanzaresi doveva pur aver presente per esser stato allievo del conte Felice Cignani, come riportato dalla guidistica ottocentesca di Forlì (vedi G. Casali che lo crede però già a bottega dallo stesso Carlo, quindi prima di aver compiuto 19 anni), ma che in definitiva emerge solo in tracce, e piuttosto superficiali, come nella resa un po’ sfumata dei passaggi di tono e comunque più vicina ad altri esponenti della prima generazione di allievi cignaneschi come lo stesso Mancini
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800686830
  • NUMERO D'INVENTARIO MS000493
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ISCRIZIONI sul retro della cornice, in basso a sinistra - CASSA DEI RISPARMI/ di FORLI'/ INV./ N. (a stampa)/ MS000493 (pennarello) - maiuscolo/ minuscolo - a stampa/ a impressione - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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