Presentazione di Gesu' al tempio

dipinto, ca 1515 - ca 1520

Dipinto, pittura a olio su tavola, raffigurante la "Presentazione di Gesù al tempio". La tavola, che poteva far parte in origine di un trittico, è incorniciata in una ricca cornice dorata

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Ambrogio Da Fossano Detto Il Bergognone (1451 Ca/ 1523): pittore
    Giovanni Agostino Da Lodi (notizie Dal 1492/ Ante 1519)
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto proviene dalla Certosa di Pavia, nel cui Museo se ne conserva una copia su tela seicentesca. Un’altra copia si trova alla Pinacoteca Malaspina di Pavia e rispetto ad entrambe l’originale risulta decurtato della parte inferiore. Trasferito a Brera nel 1784, nel 1786 il quadro, creduto di Bernardino Luini, fu acquistato da Giacomo Melzi e rimase fino al 1924 nella collezione Melzi d'Eril di Milano come opera di Ambrogio Bergognone (Carotti 1901). L’attribuzione a Giovanni Agostino da Lodi si deve a Wilhelm Suida (1920; 1929). Alcuni studiosi (Marinelli 1987, Battaglia 1988, Moro 1989) hanno ipotizzato che esso formasse un trittico insieme ad altre due tavole di Giovanni Agostino, le Sante Maddalena e Marta del Museo di Castelvecchio di Verona e la Sant'Agnese di collezione privata (in origine comprendente anche la figura di Sant'Apollonia), delle quali parimenti si conservano le copie a figura intera al Museo della Certosa. Queste, ambientate in un loggiato aperto e con una diversa foggia di aureole, sono invece tenute distinte da altri (Simonetto 1988 e 2001; Bora 1998). Esaminata dal vero, la Presentazione al Tempio mostra in realtà le mani di entrambi i pittori, spiegando le difficoltà di alcuni (Simonetto 1988 e 2001; Bora 1998) a includerla nel catalogo di Giovanni da Lodi. Al Bergognone si devono l’impostazione generale, che ricorda ad esempio quello della tavola dello stesso soggetto dell’Incoronata di Lodi (circa 1500/1501), e per intero le figure di san Giuseppe, della profetessa Anna e del personaggio al centro della scena in secondo piano, a Giovanni Agostino le teste della Madonna, di Simeone e del personaggio in abito verde a destra. Si tratta, probabilmente, di un'ancona lasciata incompiuta da Ambrogio da Fossano durante la sua lunga attività alla Certosa, dove lavorò a più riprese, principalmente fra il 1488 e il 1495. La presenza di Giovanni Agostino da Lodi alla Certosa dovrebbe risalire all'incirca al principio del secondo decennio del Cinquecento: nel 1510 è infatti documentato a Milano dopo un periodo trascorso a Venezia (la prima opera nota, la “Pala dei barcaroli” per San Cristoforo a Murano, ora in San Pietro Martire, è datata 1492) durante il quale dovette comunque mantenere i contatti con l’ambiente milanese
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800682340
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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