Ritratto della famiglia Guastalla (Ritratto di famiglia). Ritratto della famiglia Guastalla (Ritratto di famiglia)

dipinto olio su tela, ca 1869 - ca 1869

Olio su tela di grandi dimensioni, ambientato in un esterno, con un gruppo di famiglia composto da sette figure

  • OGGETTO dipinto olio su tela
  • MATERIA E TECNICA Olio su tela
  • MISURE Altezza: 180 cm
    Larghezza: 230 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Emiliano
  • ATTRIBUZIONI Malatesta Adeodato (attribuito): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense di Modena
  • LOCALIZZAZIONE Gallerie Estensi
  • INDIRIZZO Largo Porta Sant’Agostino, 337 - 41121 MODENA, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto di Adeodato Malatesta fu donato alla Galleria Estense, nel 1964, da Elsa Guastalla di Casinalbo di Modena (accettato formalmente con lettera ministeriale dell’otto agosto). La donatrice segnalava che l’opera era stata realizzata dal maestro modenese nel 1869 e che la scena era ambientata nella villa modenese dei Guastalla in San Faustino a Modena. Successive ricerche (G. Martinelli Braglia, Adeodato Malatesta: appunti sulla ritrattistica, in «Atti e memorie della Deputazione di storia patria per le antiche province modenesi», serie XI, vol. XI, 1989, Modena, p. 310) hanno permesso di precisare che, sullo sfondo dell’opera, compare invece il parco di Villa Vigarani a Fiorano, all'epoca di proprietà dei Guastalla. I personaggi ritratti sono Israele Guastalla (1825-1880) con la consorte Clotilde Diena (1833-1878) e con i figli: cinque tra gli undici della coppia (non tutti sopravvissuti alla nascita e non tutti erano venuti al mondo al momento dell’esecuzione dell’opera). La persona in piedi che presenta una forte somiglianza con la madre dovrebbe essere Elisa (1854-1902), all’epoca sedicenne. Accanto a lei è Angelo con un bel papillon rosso. Emma (1864-1921), con la graziosa sottanina rossa, è teneramente appoggiata alle gambe del padre. Il bambino in primo piano che gioca - con un sonaglio - con la sorellina più piccola (Nina, 1868-1894), in braccio alla madre, potrebbe essere Eugenio (Modena, 5 ottobre 1866) deportato e scomparso ad Auschwitz (1944). Palese, come già sottolineava la Martinelli Braglia, la derivazione dell’opera da un’immagine fotografica. La rappresentazione «en plen air», porta però l’autore verso un equilibrio della composizione più dinamico e meno retorico. La scena di gruppo diventa così una vera e propria istantanea dello status di una famiglia borghese mentre l’autore, nelle pose e nelle posture, giganteggia con una inedita naturalezza e una gamma cromatica vivida, dall’intensa luminosità e con una leggerezza che rimanda alle novità di quello scorcio di Ottocento. La composizione malatestiana non lascia spazio, comunque, a eccessive innovazioni: il dettato purista alla fine prevale nella stesura descrittiva della scena e nel precisionismo dei vari dettagli nonostante nell’opera emerga una pennellata più sciolta rispetto ai soggetti religiosi. Anche per tutto ciò, nell'ambito della vastissima produzione ritrattistica del pittore, questo dipinto assume un rilievo particolare, perché i ritratti di gruppo costituiscono un nucleo piuttosto esiguo e si tratta per lo più di opere databili intorno al 1850, una fase quindi ben diversa da quella di questo ben più tardo lavoro. Nel complesso l'opera si presenta aggiornata sul clima artistico italiano degli anni immediatamente successivi all'Unità, per quell'interesse, tipico della pittura dell’epoca di opporre la realtà e il vero all’ideale neoclassico, per l’attenzione prestata all’espressione dei sentimenti, individuali e, in generale, al mondo degli affetti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800676900
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario R.C.G.E. n. 8363
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA GALLERIA ESTENSE
  • ENTE SCHEDATORE GALLERIA ESTENSE
  • DATA DI COMPILAZIONE 2019
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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