il Golgota

pannello, 1850 - 1899

Pannello di legno sagomato in alto con figure di angeli piangenti, seduti a terra sul prato del Golgota, ai piedi delle tre croci; gli angioletti hanno i simboli della Passione accanto a loro. La sagoma del legno ne segue i profili. Il pannello è stato preparato con gesso o intonaco dato ad una mano sola, sottile, per poi essere dipinto. Il pannello ha, in alto e sul retro, dei fori rettangolari in corrispondenza dell'innesto delle tre croci che, un tempo, venivano inserite probabilmente in occasione delle celebrazioni del venerdì Santo

  • OGGETTO pannello
  • MATERIA E TECNICA legno/ pittura a tempera
    legno/ sagomatura
  • MISURE Altezza: 151.5 cm
    Larghezza: 191 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Modenese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Collegio S. Carlo
  • INDIRIZZO Via S. Carlo, 5, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera stilisticamente può essere collocata nella seconda metà dell'Ottocento. La particolarità dell’oggetto riconduce immediatamente ad una tipologia di beni culturali ormai dimenticati, i così detti cartelami. Si tratta di apparati liturgici effimeri della tradizione cattolica realizzati su legno, tela, lastra metallica o cartone e dipinti a tempera o ad olio, particolarmente diffusi in ambiente ligure ma noti anche in Emilia. Le tavole o i supporti dei materiali appena indicati venivano decorati con scene tratte dalla Passione di Cristo. Erano “opere aperte" perché, con il passare del tempo, potevano essere modificate o ampliate. Gli apparati temporanei venivano usati per le rappresentazioni popolari della Pasqua o altre ricorrenze: Quarantore, Giovedì e Venerdì Santo, Resurrezione, Corpus Domini e Ottavario dei defunti. Il pannello in esame è in legno sagomato e raffigura il monte Golgota con angioletti e simboli della Passione (chiodi, calice, corona di spine, dadi ecc.). Sul retro sono collocati gli innesti rettangolari nei quali un tempo venivano collocate tre croci. Il soggetto riconduce direttamente alle celebrazioni del Venerdì Santo. La natura dei cartelami e di tutti gli apparati effimeri messi in scena durante il triduo pasquale e in particolare nelle Quarantore era molto simile alla natura delle scenografie teatrali di cui di fatto ricalcavano, nello spazio e nelle tematiche del sacro, le funzioni. I "teatri" realizzati per le esposizioni eucaristiche delle Quarantore non differivano se non nel soggetto dalle rappresentazioni teatrali profane, quantomeno non nell'intenzione: medesime erano "le strategie illusorie proprie della scenotecnica teatrale" (Coccioli Mastroviti in Benati-Peruzzi 1991, p. 132). Nel tempo questi apparati, nati per essere effimeri, sono andati per la maggior parte perduti: la loro natura, i materiali, i cambiamenti nell’impostazione della liturgia e nell’approccio alle celebrazioni ne hanno determinato il degrado e l’abbandono. I pochi esemplari rimasti costituiscono quindi una eccezione di grande valore documentario
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800648878
  • NUMERO D'INVENTARIO 0904
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Fondazione Collegio San Carlo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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