Incoronazione dell'innamorato
Oggetto caratteristico della produzione profana d'avorio di epoca gotica, la "scatola per specchio" era formata da due placchette che racchiudevano un disco di metallo lucidato, fissato sul retro mediante un bordo a incastro. La valva in oggetto presenta uno schema iconografico del tuto tipico di questa categoria di oggetti: la raffigurazione centrale è racchiusa in un bordo circolare, ma la forma complessiva diventa quadrangolare per la presenza di quattro rilievi disposti ritmicamente sui bordi, in forma d animali mostruosi accovacciati. Un secondo bordo a sei lobi, con intagli di maschere grottesche negli spazi di risulta, racchiude la scena centrale. Qui è raffigurata una dama in lunga veste mentre incorona l'amante inginocchiato con un serto, che in alcuni esemplari appare come una ghirlanda di rose (chapel de fleurs). Sullo sfondo si vedono alberelli stilizzati che suggeriscono il giardino e il bosco, ambientazioni caratteristiche delle scene galanti cortesi. Per quanto la superficie dell'avorio sia leggermente consunta, è evidente la qualità dell'oggetto, massiccio e intagliato con un rilievo abbastanza profondo
- OGGETTO valva di scatola per specchio
-
MATERIA E TECNICA
avorio, intaglio
- AMBITO CULTURALE Bottega Parigina
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Ravenna
- LOCALIZZAZIONE Monastero benedettino di San Vitale (ex)
- INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La maggior parte di questi raffinati oggetti da toletta, ampiamente ricordati anche nella letteratura, viene datata tra la fine del XIII secolo e la metà circa del Trecento, con poche eccezioni che suggeriscono centri di produzione periferici. Sebbene sia stata avanzata anche l'ipotesi (su cui non vi è concordanza fra gli esperti) di un gruppo proveniente da Colonia, generalmente questa tipologia di oggetti viene ritenuti opera di ateliers parigini. Una delle maggiori difficoltà nella datazione di questi pezzi è il raffronto stilistico con materiali a soggetto religioso, peraltro ineludibile, dato che non è assolutamente provato che, soprattutto nella produzione più antica, i due generi di oggetti uscissero da botteghe diverse. Purtroppo il tempo ha smembrato la maggior parte di questi manufatti, tanto che molto raramente è possibile associare le parti che li componevano. L'episodio rappresentato è tra i più significativi momenti di quel codice estremamente ritualizzato con il quale si esprimeva figurativamente e letterariamente l'amore "cortese". Le scatole da specchio presentano numerose immagini ispirate a queste situazioni che la cultura dei romanzi d'amore e delle liriche dei trovatori aveva reso familiari. La rappresentazione di gran lunga più frequente sulle valve da specchio è quella del convegno galante, comprese le varianti dell'incoronazione dell'amante, dell'offerta del cuore e dell'incontro durante la cavalcata. Spesso addirittura, a partire dal secondo quarto del XIV secolo, la valva appare divisa in due o quattro settori da un albero stilizzato, in ciascuno dei quali l'incontro viene presentato in diverse varianti. Abbastanza frequente è anche la rappresentazione dell'assalto al Castello d'Amore, delle quali forse una delle più antiche è l'esemplare del Bargello(MILANO 1976, n. 12); più rari gli esemplari con soggetti direttamente ispirati ai romanzi cavallereschi, come la partita a scacchi mirabilmente raffigurata nella valva del Louvre (PARIS 1981-81, n, 122) o Gauwain sul letto magico nel pezzo del Museo Civico di Bologna (MILANO 1976, n. 7, fig. 26). Oltre all'iconografia maggiormente diffusa degli animali mostruosi accovacciati, sui bordi di queste placchette si possono ritrovare anche leoni andanti, figure fantastiche metà uomo e metà animale, o altro. L'esemplare ravennate che, come si è già accennato è di qualità ottima se non eccezionale, può collocarsi, per gli aspetti stilistici, nel primo quarto del XIV secolo. Infatti si confronta agevolmente, anche se la sua composizione è meno potente e più statica, con il pezzo della Walters Art Gallery (RANDALL 1986, n. 320), datato al primo quarto del Trecento, a sua volta in rapporto con una delle scatole a specchio più eleganti, quella del Victoria and Albert Museum, attribuita all'inizio del secolo (GABORIT-CHOPIN 1978, n. 219). A una datazione del primo quarto non osta la presenza di un bordo lobato a mascheroni, che veniva in passato attribuito ad epoca posteriore e che si ritrova invece in esemplari anteriori alla metà del secolo
-
CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635557
- NUMERO D'INVENTARIO Museo Nazionale di Ravenna RCE 1071
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2016
-
DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
scheda catalografica (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0