scene da cicli letterari, scene allegoriche
cofanetto
ca 1325 - ca 1350
Cofanetto a forma di parallelepipedo con coperchio piatto, serratura in ferro nella fronte. Scolpito senza un andamento narrativo continuo: scene tratte da romanzi cavallereschi o scene di genere coesistono giustapposte. Le fasce riservate per i serramenti definiscono quattro campi sui lati lunghi e quattro sezioni verticali sul coperchio, articolate all'interno in vari episodi. Su ciascun lato corto si affiancano due diverse scene
- OGGETTO cofanetto
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MATERIA E TECNICA
avorio, intaglio
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MISURE
Profondità: 11.5 cm
Altezza: 8 cm
Spessore: 0.7 cm
Larghezza: 19 cm
- AMBITO CULTURALE Bottega Parigina
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- LOCALIZZAZIONE Palazzo del Bargello
- INDIRIZZO Via del Proconsolo 4, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il cofanetto, sebbene coerente nella sua iconografia, ha ricevuto consistenti restauri, non documentati: è controfondato da una lastra di avorio non omogenea per patina con le altre e priva di fori di giunzione con i perduti serramenti metallici. Presenta inoltre un'anomala struttura lignea, foderata da seta verde, verosimilmente da ricondurre a un restauro nel XX secolo (cfr. Chiesi in Ciseri 2018, pp. 283-286). Il manufatto appartiene al gruppo dei cosiddetti "cofanetti compositi", cioè decorati da episodi desunti da varie fonti letterarie e iconografiche. Comprende, infatti, episodi tratti dal "Lai di Aristotele", un fabliau dell'inizio del XIII secolo, da "Piramo e Tisbe", dal "Roman de Jaufré", dalla "Queste del Saint Graal", dal "Tristano e Isotta" e da altri poemi cavallereschi (Ivi, pp. 285-286). Si tratta di episodi che con qualche variante si ritrovano in vari confanetti francesi dell'inizio del secolo XIV. In base alla cobinazione dei soggetti, il cofanetto del Bargello è stato avvicinato a quello del Tesoro della Cattedrale di Cracovia, a quello del Barber Institute of Fine Arts di Birminghan e a quello del Metropolitan Museum di New York (Ivi, pp. 284-286). Quanto alla provenienza, il cofanetto del Bargello appartiene al legato Carrand e venne esposto già alla mostra di Lione nel 1827. Nel 1924 Koechlin lo avvicinava, per le affinità stilistiche e iconografiche, al cofanetto della cattedrale di Cracovia, tanto da considerare il manufatto fiorentino una copia seriale di bottega. Castelnuovo, riscontrando una certa meccanicità esecutiva e un'evidente derivazione dal modello, non sempre ben interpretato, suggeriva che il cofanetto del Bargello potesse essere un falso realizzato dopo il ritrovamento del cofanetto di Cracovia (1881). Tale ipotesi non ha avuto seguito: nel 1988 Gaborit-Chopin datava l'opera al secondo quarto del Trecento e la riferiva all'ambito del l'"Atelier del Cofanetto di Cracovia", il cui stile "è caratterizzato da personaggi animati, dalle proporzioni un po' brevi, con volti energici dal naso a punta e lunghi occhi incisi con tratto netto" (Chiesi in Ciseri 2018, p. 286)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900281233-0
- NUMERO D'INVENTARIO Collezione Carrand 123
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- ENTE SCHEDATORE I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2004
2006
2022
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0