Adorazione dei Re Magi

dittico,

L'oggetto è costituito da due tavolette rettangolari apribili. È di piccole dimensioni ma di notevole spessore e conseguentemente profondo nell'intaglio. Nella valva a sinistra è raffigurato Melchiorre inginocchiato di fronte alla Vergine con il Bambino sulle ginocchia, mentre Baldassarre indica la cometa. Nella valva di destra compare il Cristo Crocifisso, ai lati le pie donne che sostengono la Vergine e Giovanni con alcuni ebrei. In alto l'apparato ornamentale è costituito da una serie di archetti trilobati, sormontati da cuspidi ornate di complessi crochets; gli spazi di risulta sono intagliati a trifoglio

  • OGGETTO dittico
  • MATERIA E TECNICA Avorio
  • AMBITO CULTURALE Produzione Parigina
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Ravenna
  • LOCALIZZAZIONE Monastero benedettino di San Vitale (ex)
  • INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo esemplare rappresenta una vasta e corrente produzione di manufatti che ebbe un'immensa fortuna durante tutto il Trecento. I primi dittici, attribuibili al terzo quarto del secolo precedente, erano oggetti di dimensioni relativamente grandi e scompartiti a più ripiani, spesso forniti di un consistente apparato decorativo di tipo pseudo -architettonico. In seguito, anche se non vennero abbandonati gli schemi iconografici molto articolati, si elaborarono altri famosi modelli sintatticamente meno complessi. Da questi ultimi prende avvio per tutto il Trecento una vastissima produzione la quale, pur non mancando di esemplari di grande qualità e innovazione iconografica soprattutto fino alla metà del secolo, è costituita per la maggior parte da pezzi minori e molto standardizzati, soprattutto riguardo la scelta e la rappresentazione dei soggetti. Oltre all'adorazione dei Magi e alla Crocifissione, i temi preferiti sono la Natività e l'Incoronazione della Vergine. Nel dittico ravennate l'iconografia delle due scene non presenta alcuna variante particolare. La decorazione pseudo-architettonica inoltre è caratteristica di questo tipo di soggetti. La fattura è comunque accurata, alcuni particolari (v. figura di S. Giovanni) sono molto aggraziati e le figure sono molto rilevate sul fondo, diversamente da quanto avviene in oggetti più tardi e di fattura più artigianale. L'iconografia è caratterizzata da un pathos aggraziato, senza raggiungere la tensione espressionistica dei pezzi della seconda metà del secolo, e alcune cadenze dei panneggi trovano riscontro con uno degli artisti più rappresentativi del periodo, il cosiddetto "Maestro del dittico di Mège", per il quale viene proposta una datazione attorno al 1340-1350 (RANDLL 1980). L'ipotesi cronologica è supportata dal confronto con la valva della collezione Kofler-Truniger (VOLBACH 1964, n. 61) o il dittico del Victoria and Albert Museum n. 235/1867 (GABORIT-CHOPIN 1978, n. 237)
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635527
  • NUMERO D'INVENTARIO Museo Nazionale di Ravenna RCE 1035
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA scheda catalografica (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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