Ritratto di Napoleone Imperatore

dipinto, (?) 1811 - (?) 1811

Napoleone in vesti imperiali è ritratto in primo piano a tre quarti di figura, nell'atto di indicare con la destra una lontana scena di battaglia; alle sue spalle un tendaggio

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 123 cm
    Larghezza: 101 cm
  • ATTRIBUZIONI Pasini Antonio (1770/ 1845)
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela viene registrata nell'importante lavoro catalografico dedicato dal 1929 al 1948 al patrimonio dell'allora Istituto d'Arte: un appunto a matita informa di un'attribuzione a Pasini da parte del prof. Copertini. Un'ipotesi che nella pubblicazione del 1971 lo studioso riprende con qualche dubbio, abbozzando l'idea che possa trattarsi di copia di un più ampio lavoro. L'assegnazione a Pasini viene confermata nel 1992 quando la tela fu esposta alla mostra colornese dedicata a Maria Luigia. L'autore della scheda data il ritratto al 1806 esprimendo la convinzione che l'ingresso nell'Istituto sia tardo, dovuto alla passione collezionistica dello stesso Copertini. In realtà il dipinto compare nell'Inventario accademico del 1874 e, sebbene dallo spoglio archivistico nulla sia emerso riguardo le circostanze dell sua presa in carico, essa dovette avvenire nel periodo compreso dal 1852, data del primo inventario completo conservato, al 1874, quando appunto al n. 822 si registra Ritratto di Napoleone Imperatore, con un'assegnazione a Pasini da ritenersi a questo punto indiscutibile. Il dipinto è palesemente debitore delle grandi tele francesi, di Gerard e di Ingres, che all'indomani dell'Incoronazione fissarono e diffusero l'immagine imperiale di Napoleone. Nella tela l'artista, che fu apprezzato miniaturista oltre che ritrattista della corte luigina già dal 1816,appare, come sempre peraltro, più attento alla grammatica che alla sintassi pittorica, insistendo sulla resa quasi calligrafica dei decori dell'abito e lasciando non del tutto risolta la costruzione della figura e la struttura dell'immagine: i piani compositivi appaiono giustapposti più che scanditi nello spazio.Ovviamente realizzato negli anni francesi di Parma, forse su commissione del governo o per iniziativa personale di uno zelante Pasini, è comprensibile che il ritratto, dato il soggetto ingombrante, sia stato presto destinato ad un lungo oblio, ottenendo visibilità solo in tempi non più sospetti.Le misure coincidenti e una certa reciprocità compositiva con il ritratto di Maria Luigia conservato nelle collezioni dell'Ospedale, di cui si ignorava la provenienza accademica - fu realizzato da Pasini nel novembre del 1816 appunto "...per ornare l'Accademia" (Copia conforme di una lettera della Duchessa M.Luigia, 27 novembre 1816, cass. 7, Archivio Accademia Parmense diBelle Arti) - ha suggerito l'ipotesi di un pendant:date le evidenti ridipinture che il ritratto di Maria Luigia presenta, Pasini potrebbe aver recuperato nel 1816 un ritratto già eseguito dell'allora Marie Luise, ripreso e modificato per farne un tempestivo omaggio non più all'Imperatrice di Francia ma alla Duchessa di Parma. La datazione di questo supposto progetto pittorico andrebbe allora datato all'indomani delle nozze (1810)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800447003
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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