motivi decorativi, grottesche, animali fantastici e figure femminili

decorazione pittorica, 1811 - 1811

La decorazione delle pareti presenta sui lati nord e sud una specchiatura di forma romboidale, delimitata da cornice a motivi geometrici ornati da vasi, decori e figure zoomorfe. Al centro è delineata una figura femminile entro padiglione sorretto da sfingi alate e creature fantastiche. Ad ovest i dipinti murali si sviluppano attorno alle due finestre, tralasciando la parte occupata dalla specchiera, e raffigurano motivi a cornice geometrica con sovrafinestra deipinto a festoni vegetali e mascherone centrale. Sulla parete est vengono riproposte le specchiature romboidali, ai lati della specchiera sul camino, con figure femminili entro padiglioni

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Pagani Carlo (notizie 1819-1850)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Minei Filippo
  • LOCALIZZAZIONE Villa della Regina
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel corso della ricerca sulle fonti documentarie di Villa della Regina sono emerse note di pagamento di artisti e artigiani attivi in epoca napoleonica riferibili alla parte decorativa della sala in esame. Si segnalano in particolare quelle del "chefmacon Jean Spurgazzi", del "barbouilleur" Joseph Trivella e del "Peintre d'ordre de l'Intendance des Biens de la Couronne au de là des Alpes" Charles Pagani, datate agosto 1811. Nelle prime si legge che i due artigiani prepararono gli intonaci delle pareti di questa di un'altra stanza dell'appartamento a destra del salone, l'Anticamera verso Levante (n. 35). Il capomastro Spurgazzi infatti afferma di aver "soigné plus exactement les murs des deux grandes chambres, qui ont étés Peintes ... fait, refait, et defait les differens echaufauds à l'usage des peintre" e Trivella di aver "raclé les murs de deux grandes chambres de l'appartement à droite du salon, et y avoir donné trois couches d'empreinte avec platre, et colle pur etre en suite peintes". Carlo Pagani dichiara di aver "Peint les murs en ornemens, arabesques, et figures uniformes à la peinture de la voute y existante sur le gout d'Erculan, et chinois dans la 1.ere chambre à l'ouest de l'appartement à droite du salon, y compris la peinture de deux chambranles des fenetres avec corniches, et ornemens en couleur d'or semblables aux chambranles réeles des portes fr. 885" (cfr. ASTO, Governo francese, m. 185 fasc. I). La decorazione delle pareti della sala fu eseguita dunque dal pittore genovese, noto per aver partecipato a cantieri decorativi commissionati da Carlo Felice e Maria Cristina negli anni 1819-1820 nel castello di Govone e intorno al 1826-1828 in quello di Agliè. A Govone lavorò in diverse sale, talvolta in collaborazione con Andrea Piazza, per dipinti a trompe l'oeil (cfr. Paolo Cornaglia-Laura Moro "Gli appartamenti del primo piano. Itinerario di visita e prospettive di restauro" in L. Moro, a cura di, "Il Castello di Govone. Gli appartamenti", Torino 2000, pp. 11-39). Come ricorda Franca Dalmasso "questi due artisti, quotati presso i contemporanei, soprattutto il primo, ma in seguito caduti in completa dimenticanza, vanno ora riemergendo grazie ai documenti" (cfr. F. Dalmasso, "Govone, residenza estiva di Carlo Felice e Maria Cristina. Lavori di rimodernamento tra il 1819 e il 1825", estratto da "Studi piemontesi", 1980, vol. IX, fasc. 2). Ad Agliè si ricordano sette tele nella sala da musica nel percorso di visita al piano nobile (cfr. D. Biancolini - E. Gabrielli, "Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni", Torino 2001, pp. 25; 65-66/ P. Dragone, "Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1800-1830", Torino 2002, p. 250). La documentazione storica attesta inoltre che la sala nel 1811 presentava la volta già affrescata e che le pareti furono decorate in stile con essa, riprendendone le decorazioni nel gusto della grottesca e dei motivi alla Bérain.Viene così a decadere l'ipotesi di un'unica campagna decorativa per tutte le decorazioni della sala formulata da Eugenio Olivero e ripresa da Marziano Bernardi (cfr. M. Bernardi, "Tre Palazzi a Torino", Torino 1963, tav. XIX.). Olivero scrisse infatti che <> (cfr. E. Olivero, "La Villa della Regina in Torino", Torino 1942, p. 19). Dai saggi effettuati nella sala da Sandra Perugini emerge che i dipinti delle pareti, eseguiti a secco (a tempera), furono realizzati contemporaneamente a quelli degli sguanci di finestre e che subirono una ridipintura integrale con spostamenti dell'impaginazione iconografica originaria
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100206396
  • NUMERO D'INVENTARIO s.n
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1811 - 1811

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'