Ritratto di Achille Fontanelli

dipinto, ca 1810 - ca 1815

Ritratto di uomo a mezza figura in divisa militare verde riccamente ornata e con mostrine. Jabot di pizzo, fascia rossa, fusciacca bianca da cui spunta l'elsa di una spada. Mantella blu con risvolti bianchi appoggiata sulle spalle. Cornice dorata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 126 cm
    Larghezza: 96 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Modenese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Collegio S. Carlo
  • INDIRIZZO Via S. Carlo, 5, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Figlio secondogenito del marchese Alfonso Fontanelli e della seconda moglie Paolina Cervi (già governante di casa), Achille nasce a Modena il 18 novembre 1775. Il padre, generale e ministro della guerra, morì nel 1777. Per i primi studi Achille fu affiancato dall'abate G. Zironi, poi fu ammesso, con i fratelli Alfonso e Giulio, nel Collegio S. Carlo, dove entrò nel 1787. L'abate Zironi pagò gli studi dei tre fratelli quando questi rimasero orfani di entrambi i genitori. In collegio Achille mostrò una particolare predisposizione per le scienze positive, tanto che anche in seguito continuò ad applicarsi agli studi di fisica e matematica. Fece parte dell’Accademia dei dissonanti. Il 1° luglio 1793 lasciò il collegio insieme con il fratello maggiore Alfonso, che morirà di lì a pochi giorni. Dopo la proclamazione della repubblica fu inviato dai nuovi governanti a rinforzare le file dell'esercito francese, al comando di una coorte di volontari. Guidò i suoi uomini contro le schiere pontificie in Romagna, dove, congiuntosi alla coorte bolognese e alla legione lombarda, prese parte al combattimento del Sennio, nel quale le truppe pontificie furono pienamente sconfitte. Partecipò anche alla spedizione alle Isole Ionie e, ritornato in Italia, prese stanza a Pesaro. Qui sposò Cristina Lorini, di Fano, che morirà di lì a pochi anni nel novembre del 1802, dopo che era morto in tenera età anche l'unico figlio da lei avuto. Nel 1799 fu tra gli strenui difensori della fortezza di Ancona contro le forze austro-russe e cadde in mano al nemico. Dopo la capitolazione s'imbarcò per Marsiglia e da lì passò a Bourg-en-Bresse. In Francia fu incaricato dell'organizzazione di un battaglione di fanteria leggera nel contesto della legione italica voluta da Bonaparte dopo il rientro dall'Egitto. Rientrato a Milano il ministero della Guerra gli affidò l'incarico di riordinare i reparti dell'esercito cisalpino e di dirigere il personale interno del ministero. In seguito il Ministero della guerra in Italia gli affidò la carica di vice-ispettore delle rassegne, incarico che egli esercitò finché, conclusa la pace di Luneville nel 1801, gli fu affidato il comando di una mezza brigata. Si conquistò la piena fiducia del vicepresidente della Repubblica, il nobile milanese Francesco Melzi d’Eril, il quale lo sostenne fino a farne l’aiutante di campo italiano di Napoleone; quest’ultimo gli affidò delicate missioni diplomatiche e d’ispezione. Nel 1805, in previsione della venuta di Napoleone a Milano per l’incoronazione a re d’Italia, Fontanelli fu nominato governatore di palazzo reale, con il compito di sovraintendere ai preparativi. Venne poi incaricato da Napoleone dell’organizzazione di una scuola per ufficiali e sottoufficiali nella quale i giovani venivano organizzati in due reggimenti di guardie d’onore, confluiti poi nella guardia reale della quale, nel 1807, Achille stesso assume il comando. Due anni più tardi fu promosso a generale di divisione e partecipò a numerose battaglie in Tirolo e in Germania. Nel 1813 sposava in seconde nozze Lucia Frapolli, nota per l'amicizia che la legava al Foscolo, dalla quale Fontanelli ebbe sei figli: Carlo Francesco, Cesare, Camillo, Giulietta, Carolina ed Elisabetta. Napoleone lo scelse nel 1811 prima come Ministro della guerra e della marina in Italia, poi come Generale di Divisione in Slesia. Dopo cinque mesi di servizio fu richiamato nuovamente alla direzione del Ministero della guerra e, dopo qualche tempo, mandato in missione a Parigi. Di ritorno in patria si ritirò in una sua villa a Marzaglia, presso Modena. Dopo la Restaurazione partecipò a una congiura militare, presto sedata, contro il Governo austriaco che, per controllarlo senza scalfirne il prestigio, lo chiamò a Vienna e lo nominò Tenente maresciallo d'Austria. Ammalatosi, si ritirò a vita privata nella città natale, ma, allorché nel 1831 gli Stati Estensi furono minacciati da sommosse interne, abbandonò Modena per Milano, ove morì il 22 luglio 1838 di un tumore osseo. Il ritratto di autore anonimo, di mano non eccelsa e comunque impoverito da uno stato di conservazione non ottimale, è databile al secondo o terzo decennio dell’Ottocento per un confronto fra la biografia del Fontanelli e l’iscrizione e per analisi dello stile
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800438733
  • NUMERO D'INVENTARIO 0355
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Fondazione Collegio San Carlo
  • ISCRIZIONI in basso - M.(ARCHE)SE ACHILLE FONTANELLI/ MINISTRO DELLA GUERRA E MARINA/ DEL I.° REGNO D'ITALIA/ ALUNNO DEL COLLEGIO S. CARLO 1787 - lettere capitali - a pennello - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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