Ritratto del cardinale Antonio Gabriele Severoli

dipinto post 1816 - ca 1824

Ritratto di cardinale a mezzo busto vicino ad un tavolo. Indossa abito talare rosso, sul tavolo a destra è appoggiato il cappello cardinalizio, con la mano destra tiene un documento con iscrizione. Gran parte dello sfondo è occupato da una tenda rossa con ricami dorati sugli orli. Cornice in legno laccato e dorato

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 117 cm
    Larghezza: 88 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Modenese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Collegio S. Carlo
  • INDIRIZZO Via S. Carlo, 5, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Antonio Gabriele Severoli nacque a Faenza il 28 febbraio 1757 dal conte Carlo e da Anna Dorotea dei marchesi Guidi di Cesena. Nei primi studi fu istruito a Ravenna dai padri della Compagnia di Gesù e, nel 1773, entrò al S. Carlo di Modena. Compiuti gli studi presso il collegio modenese, si recò a Roma per iscriversi all'accademia ecclesiastica; i buoni risultati negli studi gli ottennero da parte di Pio VI la nomina a prelato domestico. Ritornato a Faenza divenne arcidiacono e fece restaurare a sue spese la chiesa di S. Bernardo. Nel 1786 fu eletto canonico preposto e provicario generale della diocesi faentina. Nel 1787 fu nominato vescovo di Fano da papa Pio VI. Gli anni difficili del governo francese videro più spostamenti del cardinale: relegato nel 1798 a Castrocaro Terme fu poi ristabilito, l’anno seguente, alla sua sede vescovile di Fano ma nel 1801 Pio VII lo elesse arcivescovo di Pietra e, nel 1802, lo inviò come nunzio apostolico alla corte di Vienna. Qui sostenne la causa della Santa Sede e si adoperò in favore dei cattolici della Slesia Prussiana e della Polonia Russa. Nel 1809 fu nominato vescovo di Viterbo e Toscanella. L'8 marzo 1816 (o 1814) come riconoscimento del suo impegno e dei servigi ottenne la sacra porpora con il titolo di S. Maria della Pace ma potè ricevere il cappello cardinalizio solo tre anni più tardi, quando gli fu concesso di tornare da Vienna. Nella nuova diocesi è ricordato per aver fondato un Ospizio per i fanciulli abbandonati in Viterbo e un seminario in Toscanella, oltre ad un convitto a Civitavecchia – allora compresa nella diocesi – distinguendosi durante la peste del 1817. Nel 1823 fu tra i papabili nel conclave successivo alla morte di papa Pio VII, ma fu eletto Leone XII, poiché mancò al vescovo Severoli l'approvazione dell'Austria. Fu a lui affidata, a compenso della mancata nomina, la scelta del candidato da proporre e il nuovo papa, Leone XII, per riconoscenza lo nominò Protodatario Apostolico e membro della Congregazione Consultiva. Morì l'8 settembre 1824 e fu sepolto in Santa Maria sopra Minerva. Il ritratto, come gli altri ritratti di cardinali già stati convittori, giunse a celebrazione del raggiungimento della porpora, in segno di omaggio all'ex convittore e naturalmente di prestigio per il Collegio stesso
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800438674
  • NUMERO D'INVENTARIO 0221
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Fondazione Collegio San Carlo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • ISCRIZIONI sulla lettera - A/ Sua Em(inen)za Rev(erendissi)Ma./ Il Sig(nor). Card(inale) Ant(onio) Severo/ li/ Vescovo di Viterbo, e/ Pro D[---]ario [---]. - a matita -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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