lotta di cavalieri

stampa stampa di traduzione, ca 1837 - ca 1837

Figure: guerrieri. Attività umane: torneo; duello. Oggetti: tenda. Animali: cavalli; cane. Costruzioni: castello. Paesaggi: paesaggio con boschi; paesaggio lacustre

  • OGGETTO stampa stampa di traduzione
  • MATERIA E TECNICA carta/ bulino/ acquaforte
  • MISURE Altezza: 490 mm
    Larghezza: 580 mm
  • ATTRIBUZIONI Cornacchia Giovanni (1804/ 1846): incisore
    Boselli Tito (1803/ 1847): inventore
    Azeglio Taparelli Massimo D' (1798/ 1866)
  • LOCALIZZAZIONE Istituto Statale d'Arte Adolfo Venturi
  • INDIRIZZO Via dei servi, 21, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La stampa è rifiliata nel margine inferiore in corrispondenza della battut a della lastra. L'opera da cui fu tratta l'incisione fu dipinta da Massim o D'Azeglio intorno al 1830 e fu esposta l'anno seguente all'Esposizione d i Belle Arti di Brera prima di essere acquistata dal conte Alfonso Porro S c hiaffinati. Il vasto apprezzamento riscosso dalla tela, celebrata dalla cr itica quale esempio del nuovo genere di pittura di storia, indusse l'au tor e a realizzare numerose repliche,sia in grande che in piccolo formato. Una seconda versione, con leggere varianti nello sviluppo della vegetazio ne, nei dettagli di costume e nelle figure, fu presentata all'esposizione bra idense del 1833. Una terza, di dimensioni più contenute, figurò nell' espos izione milanese del 1834. Quest'ultima era stata commissionata da P aolo T oschi, che desiderava procurarsi un modello da far tradurre in inci sione d a parte della sua scuola. Le circostanze che portarono all'esecuzi one dell a stampa si ricavano da un carteggio intercorso tra l'incisore d i Parma e il marchese torinese, pittore dilettante e letterato in contatto con i pi ù noti intellettuali del tempo. Altri documenti, permettono di p recisare m eglio la vicenda (Meda Riquier-Bertolucci 2003, pp. 36-40). Il dipinto Tos chi, dopo la mostra di Brera, fu consegnato all'amico Giuseppe Molteni e s pedito a Parma per il tramite del marchese Litta. L'opera tut tavia non dov ette soddisfare il D'Azeglio che in una lettera autorizzava Toschi ad appo rtare nell'incisione quelle varianti che meglio avesse rite nuto. Per ovvia re a questi difetti, D'Azeglio propose a Toschi di inviar gli come modello per l'incisione la tela Porro Schiaffinati, avuta in pres tito dal proprie tario. L'esecuzione del rame fu affidata a due allievi del Toschi, Tito Boselli e Giovanni Cornacchia, responsabili il primo del paesaggio e il se condo delle figure. Il lavoro si protrasse per diverso t empo, accompagnato dalle frequenti rimostranze del conte, ansioso di riott enere il dipinto. Nel giugno del 1837 l'incisione era quasi finita e se ne attendeva un ese mplare a Milano. Una prova di stampa raggiunse la città lombarda solo all a fine di quell'anno. L'intera vicenda si concluse nel marzo 1839 con le u ltime modifiche volute dal d'Azeglio, la restituzione del dipinto e l'aggi unta in calce all'incisione della dedica e dello stem ma Porro Schiaffinati . La traduzione incisoria testimoniava la fortuna de l tema, destinato ad a ccrescersi anche a seguito della pubblicazione, nel 1833, del romanzo sto rico intitolato "L'Ettore Fieramosca ossia la Disf ida di Barletta", edito a Milano per i tipi di V.Ferrario ed illustrato d a otto litografie su d isegno dello stesso D'Azeglio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800437588
  • NUMERO D'INVENTARIO 1163
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2008
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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