pisside di Smeraldi Smeraldo (sec. XVI)
pisside,
1580 - 1580
Smeraldi Smeraldo (1553/ 1634)
1553/ 1634
Piede circolare con orlo piatto che una fascia lievemente bombata, segnata da allungate volute fogliari su fondo righettato, raccorda al campo interno, percorso da un'altra fascia con festone di foglie e su cui si eleva il collo bacellato; fusto ad urna, anch'essa bacellata, decorata inferiormente da foglie, superiormente da un festone fitomorfo, al di sotto del quale è una fascia liscia con iscrizione; coppa inferiormente segnata da una rilevata bacellatura, cui seguono due fasce sovrapposte a girali vegetali, la prima a fondo liscio, la seconda, rastremata, a fondo righettato; coperchio a incastro che riprende la bacellatura aggettante della coppa, sormontato da crocetta apicale greca su globo
- OGGETTO pisside
-
MATERIA E TECNICA
bronzo/ cesellatura/ doratura/ fusione
-
ATTRIBUZIONI
Smeraldi Smeraldo (1553/ 1634)
- LOCALIZZAZIONE Langhirano (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Oggetto di notevole qualità e di grande interesse storico-artistico in quanto rara opera documentata e conservata dell'attività orafa di Smeraldo Smeraldi, noto soprattutto come cartografo e ingegnere: al servizio della Corte farnesiana dai tardi anni Ottanta e perito dell'Ufficio dei Cavamenti dal 1596, Smeraldi dedicò nel 1601 al duca Ranuccio I una pianta di Parma, disegnata a veduta zenitale, sulla base di calcolo geometrico, che riveste un'importanza straordinaria nella storia della cartografia, qualificandosi tra i primi esperimenti di triangolazione, addirittura precedente a l'icnografia di Milano delineata nel 1603 (cfr. Io Smeraldo 1980, pp.19-43). Oltre a questa più nota attività, che lo vide tra i maggiori rappresentanti della scienza di rilevazione del territorio e impegnato inoltre nella realizzazione di opere architettoniche e idriche, testimonianze documentarie, recuperate dal Ronchini (1872, p. 490), attestano che Smeraldo Smeraldi fu valente orafo, almeno nel periodo giovanile: nel 1577 egli infatti acquistava strumenti per la lavorazione dei metalli e nel 1581 veniva incaricato di realizzare una teca d'argento per la reliquia di S.Stefano da parte dell'Opera del Duomo; avrebbe poi eseguito per l'architetto Michelangelo Muciasi un calice, nella stima del quale intervenne anche il noto orafo parmense Gianalberto Pini, probabile maestro dello Smeraldi ( Ronchini 1872, p. 490; Mordacci 1997, p. XV ). La pisside di Torrechiara, datata 1580, contribuisce a meglio conoscere questa giovanile attività orafa del cartografo parmense proponendo, con grande raffinatezza esecutiva, una salda struttura di impronta classica, non mascherata ma piuttosto sottolineata dalla rigorosa ornamentazione a bacellature variamente definite nel rilievo; la sobrietà dell'impianto viene appena mossa dalla sagomatura della coppa, arricchita da un motivo a volute di notevole eleganza che conferma le doti di disegnatore ornatista dello Smeraldi, già sottolineate dal Pezzana.E' assi verosimile che un'oggetto liturgico di tal genere sia appartenuto originariamente al monastero benedettino di Parma, di cui la Badia di Torrechiara era ed è affiliata
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800380603
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 2002
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI nella fascia liscia del nodo - SMERALDUS PAR. FECIT ANNO DNI MDLXXX - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0