riposo nella fuga in Egitto

dipinto, 1640 - 1660

Personaggi: Madonna; San Giuseppe; Gesù Bambino. Figure: angelo. Oggetti: tavolino; candela accesa; libro. Paesaggi. Fenomeni naturali: oscurità. Fenomeni metereologici: nubi

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Mola Pier Francesco (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Piacenza (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela è registrata nell'inventario del Palazzo di Roma completata con l'attribuzione al Mola (Archivio Collegio Alberoni, Inventario del Palazzo di Roma dell'E.mo Alberoni, 1744, n. 386, in Periti, 1994, p. 69). L'opera è stata valutata da Stefano Pozzi dieci scudi (Rossi, II, 1978, p. 227). Nel primo catalogo della Galleria Alberoni Pancotti la ritenne di scuola bolognese e l'avvicinò ai modi di Marco Antonio Franceschini (Pancotti, 1932, p. 19). Rossi nel 1939 avanzò per primo il nome di Pier Francesco Mola (Rossi, 1939, p. 23; Idem, II, 1978, p. 215). L'autografia è stata riconosciuta anche dall'Arisi che ha interpretato il tema iconografico come "Sogno di Giuseppe" (Arisi - Mezzadri, 1990, p. 237). Recenti studi sulla personalità dell'artista hanno posto in luce come egli in molteplici schizzi elaborasse sia il tema del santo dormiente che quello della fuga della Sacra Famiglia in Egitto. In particolare due abbozzi conservati a Londra, al British Museum, che raffigurano studi sul San Giuseppe, mostrano, sul retro del foglio, il santo addormentato seduto, a cui il Mola aggiunge una serie di varianti introducendo anche la figura della Vergine: l'artista matura, dunque, piano piano la composizione più complessa della fuga in Egitto. Questi disegni sono stati datati intorno al 1653 (Turner N., "Pier Francesco Mola: i disegni", in "Pier Francesco Mola (1612-1664)", Milano 1989, p. 114). Questi disegni, studi, abbozzi e schizzi confermano l'interesse del Mola per questo tema che sviluppa sia in composizioni da cavalletto (ad esempio la tela conservata al Museo di Leningrado) che in affresco (Mignosi Tantillo A., "Un ciclo inedito di Pier Francesco Mola: gli affreschi di Palazzo Pamphili di Nettuno", in "Paragone", 471, 1989, pp. 73-98) opere databili nel sesto decennio del XVII secolo. La versione alberoniana, di piccolo formato, si può datare agli ultimi anni del sesto decennio del XVII secolo (Periti, 1994, p. 46)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800306854
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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