San Pietro che piange

dipinto,

La figura del Santo, a mezzo busto, ha gli occhi in lacrime rivolti al cielo. Ha le mani giunte in un atteggiamento di intimo colloquio: alcune lacrime bagnano le guance. Una folta barba bianca incornicia il volto del Santo, mentre la bocca socchiusa e gli scompigliati riccioletti rendono l'immagine più viva. La luce proviene da destra, illuminando il volto del Santo, ma risalto è dato anche dalla tonalità ocra del mantello appoggiato sulla spalla sinistra

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Reni Guido (cerchia)
  • LOCALIZZAZIONE Piacenza (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera proviene dalla collezione romana del Cardinale figurando descritta nell'inventario con l'attribuzione al Reni (Inventario del Palazzo di Roma, ms., f. 17 v., n. 227 in Periti, 1994, p. 63). Nella stima del Pozzi del 1760 la tela è valutata 250 scudi (Rossi, II, 1978, p. 223). Si sa che l'opera nel 1751 era stata donata dal cardinale Alberoni al cardinale Silvio Valenti Gonzaga che la rifiutò (Rossi, II, 1978, p. 168). Giunse a Piacenza nel 1761 e la vide per primo Carlo Carasi che la giudicò una copia del Reni (Carasi, 1780, p. 130). Di parere contrario è invece il Buttafuoco secondo il quale l'opera era autografa (Buttafuoco, 1842, p. 245). Giulio Ferrari la assegnò alla scuola bolognese (Ferrari, 1903, p. 17) mentre il Pancotti fece il nome del Reni precisando però che l'attribuzione non sembrava fondata (Pancotti, 1926, p. 25). Successivamente il Pancotti, nel catalogo della Galleria Alberoni, assegnò la tela al Reni (Pancotti, 1932, p. 40). Quest'ipotesi fu confermata dal Rossi nel 1939 e nel 1978 ed in tempi più recenti dall'Arisi. L'opera alberoniana non è stata ritenuta autografa dal Pepper che nella monografia sull'artista parla di "variante di studio" della composizione ora all'Ermitage di San Pietroburgo, databile intorno al 1635, realizzata in controparte (Pepper, 1988, p. 255). Capostipite di quest'iconografia è "San Pietro piangente" del Kunsthistorisches Museum di Vienna di cui esistono numerose varianti segnalate dal Pepper. Si deve convenire che l'opera alberoniana, di indubbia qualità, non può essere ascritta al Reni perché manca del morbido luminismo e plasticismo che costituiscono la sigla caratteristica dell'artista (Periti, 1994, p. 46)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800306852
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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