scena pastorale

dipinto, 1600 - 1649

Figure: giovane contadina; fanciullo; uomo a cavallo di spalle. Animali: pecore; mucca; Costruzioni: ruderi con vegetazione

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Van Laer Pieter Jacobsz Detto Bamboccio (cerchia)
  • LOCALIZZAZIONE Piacenza (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, che fa "pendant" con un'altra tela della Galleria, era parte della raccolta privata del cardinale, copia da identificarsi per i riscontri dimensionali, con quella descritta al n. 318 dell'inventario "quadri del Caravaggi rappresentanti Bambocciate alti 2 palmi, larghi palmi 11/6" (Inventario, 1735, f. 25 r.); attribuzione non più convalidata nel 1760 nella perizia del Pozzi che parla genericamente "di buona mano" stimandoli complessivamente la somma di sessanta scudi (Rossi, 1978, p. 226). Complessa la vicenda critica delle tele che compaiono assegnate nelle guide locali del Carasi (1780, p. 131) e del Buttafuoco (1842, p. 245) ad artista fiammingo. Nel 1903 il Ferrari motiva in Giovanni Benedetto Castiglione, detto il Grechetto, l'autore della scena pastorale, attribuzione confermata successivamente dal Pancotti (1932, p. 23) e dal Pettorelli (1933, p. 86) che parla però più specificatamente di "tardo imitatore del Grechetto". Si era invece opposto a questa lettura, sulla base di considerazioni stilistiche, il Delogu secondo il quale l'autore andava cercato nella cerchia del Landonio (Delogu, 1928, p. 35), attribuzione che però risulta inaccettabile dal momento che l'artista nacque nel 1723. Il Rossi, rifacendosi alle fonti documentarie, riferisce nel 1939, le tele al Caravaggio (Rossi, 1939, p. 8), mentre Arisi (1973, p. 34), che le giudica "Bambocciate di grandi risorse" le assegna alla scuola fiamminga. Il Rossi nel 1978 propone, infine, su base stilistica l'attribuzione a Michelangelo Cerquozzi, confermata recentemente dall'Arisi che segnala le analogie con l'unica opera datata "il Saccheggio d'un borgo" del Museo di S. Martino a Napoli del 1630. Mi sembra un'attribuzione non condivisibile dal momento che le tele alberoniane hanno molto di generico e di convenzionale, caratteri così lontani dalla qualità realistica e documentaria che caratterizza la produzione del Cerquozzi. Sono piuttosto da ascrivere ad un pittore seguace del Van Lear detto il Bamboccio, del terzo decennio del XVII secolo attivo a Roma, attorno al quale gravitava la cerchia dei pittori nordici dediti alla pittura di genere. L'ignoto autore degli esemplari alberoniani ne riprende l'impianto compositivo ed il modo di distribuire la luce (Periti, 1991/1992, pp. 276-277)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800306747
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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