Innocenza incoronata dalla Giustizia

dipinto, 1723 - 1724

Sulla destra, sotto un padiglione, è assiso sul trono, sul cui basamento campeggia l'immagine del leone, un giudice coricato: le figure del leone e del giudice simboleggiano la Fortezza e l'Innocenza. Quest'ultima, attorniata da tre figure femminili - Laboriosità, Prudenza, Temperanza, incorona lo stemma del cardinale Alberoni. A fianco dell'Innocenza è rappresentata la Giustizia che atterra un vecchio barbuto; ha accanto una clessidra infranta, Allegoria del Tempo, che allude al periodo fra il 1720 e il 1723. La Giustizia intreccia il suo sguardo con quello del Tempo, raffigurato col volto rivolto verso l'alto e in diagonale rispetto a un angelo in volo con scettro e tre corone. Nella parte alta due putti reggono il cappello cardinalizio e una bilancia. Sul lato opposto è la caduta dell'Invidia, una donna con serpi in seno, accanto alla quale sono la Calunnia e la Menzogna. In secondo piano la raffigurazione della Storia, accanto a un obelisco. ll quadro è intonato su una gamma cromatica calda

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Solimena Francesco (bottega)
  • LOCALIZZAZIONE Piacenza (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Citato nell'Inventario del Cardinale Alberoni in maniera generica e senza attribuzione (Inventario, 1735, f. 13 v., n. 184), il tema iconografico viene precisato nel documento del 1753 "Il quadro è allusivo a S. E.nza e rappresenta l'Innocenza coronata, con il Tempo e l'Invidia atterrata ed altre figure" (copia dell'Inventario, 1753, f. 12 r.). Il Pancotti per primo mise in relazione l'iconografia dell'opera con le vicende del Cardinale, ma non avanzò alcuna ipotesi sull'autore (Pancotti, 1932, p. 23). Il Rossi, su base stilistica, ha proposto l'attribuzione al Solimena nel 1939 (Rossi, p. 26), attribuzione ampiamente discussa nel 1978, secondo il Rossi potrebbe essere stata commissionata direttamente dall'Alberoni al pittore (Rossi, 1978, p. 510). Tale ipotesi è stata accettata dallo Zangrandi e da Arisi (Arisi - Mezzadri, 1990, pp. 266-267). Qualche incertezza sull'autografia del dipinto nasce dall'osservazione attenta dell'opera che non è qualitativamente pregevole, anche per il precario stato di conservazione. Il testo figurativo risulta inoltre appesantito dal contenuto simbolico allegorico. Il dipinto, eseguito intorno al 1723-1724, registra comunque un ampio intervento degli aiuti e dei collaboratori del Solimena (Periti, 1991/92, p. 351). La raffigurazione della Storia registra l'evento sotteso alla commissione dell'opera, ossia la sentenza di assoluzione emessa dal Pontefice in forma pubblica nel 1723 a favore dell'Alberoni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800306743
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • STEMMI a sinistra - cardinalizio (?) - Stemma - Giulio Alberoni - quercia sormontata da stella a sei punte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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