leggenda della Vera Croce
dipinto,
post 1547 - ante 1549
Filippi Sebastiano Detto Bastianino (1528-1532 Ca./ 1602 Ca)
1528-1532 ca./ 1602 ca
Filippi Camillo (1500/ 1574)
1500/ 1574
Roselli Niccolò (notizie 1550-1580)
notizie 1550-1580
Surchi Giovanni Francesco Detto Dielai (notizie Dal 1520 Ca./ 1590)
notizie dal 1520 ca./ 1590
Boari Gregorio (1795/ 1865)
1795/ 1865
Scala Francesco (1643 Ca./ 1698)
1643 ca./ 1698
Complesso decorativo che comprende tutte le pareti dell'Oratorio ad affresco finito a secco
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Filippi Sebastiano Detto Bastianino (1528-1532 Ca./ 1602 Ca): esecutore
Filippi Camillo (1500/ 1574)
Roselli Niccolò (notizie 1550-1580)
Surchi Giovanni Francesco Detto Dielai (notizie Dal 1520 Ca./ 1590)
Boari Gregorio (1795/ 1865)
Scala Francesco (1643 Ca./ 1698)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Pellegrino Tibaldi
Filippi Cesare
Lutero Giovanni Detto Dosso Dossi
- LOCALIZZAZIONE Ferrara (FE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La confraternita della Morte o dei Battuti Neri venne fondata nel 1366 da un gruppo distaccatosi dalla Compagnia dei Battuti di S. Maria Bianca. Compito principale dei membri della nuova confraternita era l'assistenza spirituale e materiale dei condannati a morte. L'oratorio di via Borgo di Sotto venne costruito da Niccolò Zipponari che nel 1376 lo donò alla Compagnia dei Battuti o della Morte. L'edificio era molto semplice : un salone a pianta rettangolare poggiato su una serie di arcate aperte, le cui pareti erano sicuramente decorate. Ne troviamo notizia in un documento che, in data 1612 (quando l'oratorio fu ampliato tamponando le arcate del piano terra) descrive minuziosamente due affreschi quattrocenteschi, ora perduti. Il ritrovamento nel 1835, dietro l'altare maggiore, dell'affresco con la "Resurrezione" nonchè il reperimento di numerose testimonianze archivistiche che comprovano pagamenti a pittori e decoratori, ci restituisce l'immagine di una confraternita che nel corso del 400, costruì e consolidò la propria buona posizione sociale. Durante il secondo e il terzo decennio del XVI secolo, l'oratorio fu frequentato da Isabella d'Aragona che donò alla Confraternita una rara reliquia del legno della croce. Questo spinse la Compagnia ad accostare al culto della Madonna Annunciata (prima dedicataria dell'Oratorio) anche quello della Santa Croce. Il primo risultato di questa nuova devozione è da registrarsi nella commissione a Niccolò Pisano di una pala da porsi sull'altare maggiore, nella quale raffigurare la Madonna con Bambino, San Giacomo (in omaggio all'altra attività dei Battuti Neri, cioè l'ospitalità ai pellegrini) e Sant'Elena appoggiata alla croce. La pala realizzata nel 1514, si trova ora a Brera. Il ciclo decorativo che a tutt'oggi orna le pareti, fu realizzato quarant'anni più tardi, seguendo puntgliosamente la traccia della "Leggenda della vera croce" di Jacopo da Varagine. I recenti approfondimenti archivistici (Fioravanti Baraldi 1987) hanno consentito di circoscrivere il periodo di esecuzione delle decorazioni tra il 1547 e il 1549. Nel 1686 Francesco Scala eseguì le quadrature che coordinano gli episodi. Gli affreschi sono ricordati dalla guidistica storica a partire da Guarini (1621), Brisighella, Scalabrini (1773), Barotti (1770).Tutti, pur sottolineandone la qualità e la particolarità, dichiarano di "non risapersi l'autor di ciascuno" (Barotti). Questo scarso interesse è parzialmente motivato dalla difficoltà di visione delle opere, poichè nel 1612 con l'eliminazione del primitivo piano di calpestio, l'oratorio era stato portato a piano terra e gli affreschi risultavano molto in alto, accostati al soffitto. Solo nell'Ottocento si riaccese l'interesse per la decorazione dell'Annunciata; Avventi (1838), Laderchi (1856) e Cittadella (1873), si accostarono criticamente ai dipinti, tentando le prime attribuzioni. Nel 1950 venne ripristinato l'assetto strutturale originariamente sopraelevato. In questa occasione si rese possibile una lettura pù attenta delle opere che, accoppiata ai restauri, fornì gli strumenti adeguati ad Arcangeli (1963) e più tardi a Frabetti (1972) per formulare attribuzioni scientificamente coerenti. La vicenda decorativa dell'oratorio si concluse nel 1836, quando Gregorio Boari affrescò la "Annunciazione" sulla parete absidale
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800296505-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE S08 (L. 145/92)
- DATA DI COMPILAZIONE 1996
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0