Madonna del popolo

dipinto,

Nella calotta spiccano al centro il busto di Maria aureolata con le braccia spalancate ed il Bambino benedicente e con il globo terrestre. Ai loro lati, dipartenti dal margine della calotta si notano rametti stilizzati e ripetuti. Sopra il capo della Madonna un emiciclo raggiato allude alle sfere celesti. Nel registro superiore invece si notano al di qua di costruzioni architettoniche sulla sinistra l'Angelo annunciante, eretto e, a destra, Maria Annunciata nell'iconografia della accettazione con le braccia incrociate sul petto ed affiancata da gigli. Al centro, entro un oculo, è raffigurato Dio Padre bendicente, che regge con la sinistra un libro aperto e volge il capo in basso. Nel registro mediano, entro edicolette con apertura ad arco trilobato retto da esili colonnette dal fusto liscio, si situano quattro angeli che guardano lo spettatore reggendo tra le mani cartigli con scritte. Ai loro piedi l'edicola si completa con motivi a cerchio includenti la Croce. Nel registro inferiore si succedono sette aperture con arco a tutto sesto e tozze colonnette che includono da sinistra verso destra: tre rose, un sole, una pianta d'olivo, il sole raggiato con due colombe affrontate, arbusti (platani ?), una stella raggiata e due colombe che guardano verso l'altare, gigli retti da

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA muratura/ intonacatura/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Cisterna Eugenio (1862/ 1933)
  • LOCALIZZAZIONE Piacenza (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Intorno al 1554 la cappella era dedicata a S. Bassano, passò quindi sotto al titolo di S. Maria Maddalena ed intorno al 1612 a quello della Madonna del Popolo, dando vita a forme devozionali assai intense e sentite (Paratici 1926, p. 72). L'altare era stato realizzato nel 1614 da Gian Battista Carrà (L. Scarabelli, Guida ai monumenti storici ed artistici della città, Lodi 1841, p. 20) ed intorno al 1713 Marc'Antonio Franceschini, Luca Antonio Bistega, Giacomo Antonio Bovi provvidero al decoro pittorico (cfr. tutte le fonti da G. Poggiali, Le pubbliche pitture di Piacenza, Piacenza 1780, p. 2 e p. 26 e sgg.). Durante i lavori di restauro intrapresi dal Vescovo Scalabrini sotto la direzione dell'architetto Camillo Guidotti tra il 1897 ed il 1900 si diede nuovo assetto anche alla cappella in questione, affidando la realizzazione del nuovo altare al Fedele Toscani (cfr. scheda relativa) ed il decoro pittorico al pittore romano Eugenio Cisterna (per dati cfr. "ad vocem", in AA. VV., Gotico, Neogotico, Ipergotico, Piacenza 1984-1985, pp. 311-312), più volte attivo nella cattedrale (cfr. schede relative) e fedele sostenitore di moduli neo-nazareni. Come per gli altri suoi dipinti, le immagini, tese a glorificare Maria, adorata sotto il titolo di "Madonna del Popolo" (cfr. statua presente nella chiesa che raffigura la Madonna del Popolo), si risolvono con forme statiche sostenute da un cromatismo vivace e da un disegno nitido e semplificatorio. Nel 1959 fu posta l'attuale vetrata realizzata da Amalia Panigatti (Ponzini 1988, p. 67) che sostituì la precedente posta a chiusura della finestra aperta dai restauri di fine Ottocento. Stando al Paratici (1926, p. 73) ai piedi della vetrata erano stati dipinti gli stemmi del Comune e del Vescovo Scalabrini
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800267593
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ISCRIZIONI nella calotta - ORA PRO POPULO -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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