partenza del figliol prodigo

dipinto, 1650 - 1699

Davanti ad un nobile edificio con scala ad una rampa è il figliol prodigo ,vestito di abito corto, calzamaglia e berretta piumata, in procinto di salire su un cavallo tenuto da un servitore. Sulla scala assistono alla scena, rattristati, il padre, con veste grigia e manto grigio scuro, e i fratelli con abiti rossi, rosati, bianchi, marrone e verdi. In secondo piano i servitori caricano i bagagli sui cammelli. Sul fondo si scorgono gli edifici di una città di epoca classica, con costruzioni a pianta rotonda e obelischi. I servitori scendono dalla scalea: alcuni suonano altri conducono il vitello. Nel fondo, a destra, sono le mura di recinzione ed il portale d'ingresso ad un giardino dal quale escono delle donne, raffigurate in controluce. La cornice, moderna, è in legno verniciato

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Romano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico "Giulio Ferrari"
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Pio
  • INDIRIZZO piazza dei Martiri, 68, Carpi (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo dipinto, insieme a quelli individuati dai numeri di inventario A/ 108, A/ 56, A/57, fa parte di una serie dedicata alla "parabola del figlio prodigo". Attribuiti dal Ragghianti (scheda storica, 1940) a due artisti differenti - di scuola bolognese del XVII secolo la "partenza" (A/ 107) e il "ritorno" (A/ 108) e di scuola emiliana del XVI secolo il "figliol prodigo guardiano dei porci" (A/ 57) e la "festa" (A/56), sono stati pubblicati dopo il restauro sempre come opere di due pittori diversi, ma entrambi appartenenti alla scuola bolognese del XVII secolo e influenzati dalla cultura classicista del Domenichino (cfr. Garuti in Mostra opere 1976). Si tratta, invece, di quattro dipinti fedelmente tratti dalla serie di incisioni ad acquaforte realizzata da Pietro Testa sulla base di disegni di propria invenzione ((cfr. P. Bellini, "L'opera incisa di Pietro Testa" Venezia 1970, pp. 54-55, nn. 21-24). Per la fedeltà al modello, la serie dipinta deve attribuirsi ad un pittore seicentesco di ambito romano e di buone capacità. Il restauro del 1975 è consistito in foderatura, sostituzione del telaio, pulitura, rimozione delle abbondanti ridipinture, integrazione a tono delle lacune
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800234330
  • NUMERO D'INVENTARIO A/ 107
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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