incoronazione di Maria Vergine tra santi e profeti

decorazione pittorica, 1595 - 1610

La decorazione pittorica occupa i due sottarchi laterali, gli spicchi marginali delle tre lunette, i pennacchi, la cupola e il cupolino della lanterna. I sottarchi sono divisi in cinque sezioni contenenti, simmetricamente: alle estremità figure allegoriche (riconoscibili Mansuetudine, Fortezza, Innocenza) entro nicchie monocrome con aquile su festoni in basso; nei riquardi mediani emblemi cosmologici entro cornici architettoniche (inerenti la luna a sinistra, il sole a destra); nel riquadro centale un putto alato con cartiglio iscritto coerente con gli emblemi. Negli spicchi delle lunette sono angeli musicanti, nei pennacchi, disposti chiasticamente, due Profeti e due Sibille con putti. Nella volta è effigiata la Vergine incoronata dalla Trinità con un folto consesso di personaggi biblici, Re, Patriarchi e profeti, e di figure angeliche. Nel cupolino è ancora un angelo, di scorcio, recante un cartiglio inscritto

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Trotti Giovan Battista Detto Malosso (1555/ 1619)
  • LOCALIZZAZIONE Piacenza (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come per il dipinto dell'Immacolata Concezione all'altare (scheda 00154616) la genesi degli affreschi va fatta risalire al 1595, data dell'erezione della cappella riferita dallo Scarabelli, ma l'epoca di realizzazione del complesso va protratta di un quindicennio, ricordando l'Emmanuelli (a proposito della tela) che nel 1607 i lavori non erano ultimati. Alla data più antica riferisce gli affreschi l'Arisi, dichiarandoli di un anno successivi a quelli in S. Agostino sullo stesso soggetto. Preferiti in generale alla pala d'altare, giudicata spesso fredda e didattica, gli affreschi sono sempre stati considerati il massimo vanto della chiesa, concordemente attribuiti al Malosso da tutta la critica: lo spessore oratorio, l'effetto scenografico, l'audace scorcio prospettico dell'angelo della lanterna sono stati ammirati da tutti i commentatori; forse di aiuti i sottarchi, più freddi e accademici (Collobi 1939). Allorchè la pericolante cappella doveva essere abbattuta, nel 1940 (cfr. scheda 00154603) si pensò di trasferirli altrove, ma poi, una volta salvata la struttura, vennero restaurati da Luciano Arrigoni nel 1951
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800154604
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sottarco sinistro (riquadri centrale e mediani) - PULCHRA UT LUNA//VENI DE LIBANO// VENI DE LIBANO SPONSA MEA - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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