croce processionale di Smitti Cristoforo (sec. XVI, sec. XIX)
Croce astile con anima lignea, rivestita da lamina in argento percorsa, ad esclusione del montante verticale inferiore, da un decoro bulinato a racemi vegetali; terminali a riquadro, profilati da una decorazione a cespi fogliari con valve di conchiglie sormontate da pinnacoli: nel campo interno sono le figurazioni a rilievo, realizzate a fusione, degli Evangelisti con i loro simboli, nel recto, del Pellicano con i piccoli, della Madonna Addolorata, di S.Giovanni e di S.Maria Maddalena, nel verso. Al centro sono , nel recto, la figura a tuttotondo del Cristo morto realizzata a fusione, nel verso quella a mezzorilievo, ancora a fusione, della Madonna col Bambino su un suppedaneo recante l'immagine della Veronica. All'incrocio dei bracci sono pinnacoli su volute affrontate. Innesto a tubo con grosso nodo fortemente rastremato nella fascia centrale bacellata ad incavo, inferiormente e superiormente bombato, embricato e bacellato a rilievo
- OGGETTO croce processionale
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MATERIA E TECNICA
argento/ traforo/ sbalzo/ stampaggio/ doratura/ cesellatura/ fusione
LEGNO
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ATTRIBUZIONI
Smitti Cristoforo (1575/ Notizie Fino Al 1612)
- LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Come recita l'iscrizione incisa nel montante verticale inferiore, la croce venne realizzata durante il massariato di Taddeo Burzi, eletto alla principale carica direttiva del Consorzio dei Vivi e dei Morti il 18 marzo 1588 (cfr. ASPr, Archivio Consorzio dei Vivi e dei Morti, serie I Ordinazioni, v.5/5, c.151 r): non è escluso che sia sua la commissione dell'importante arredo, forse donato a celebrazione del suo insediamento, anche se è verosimile che il nome sia presente semplicemente, secondo una prassi consueta, quale indicazione cronologica, identificando l'anno di realizzazione con quello del massariato. Sono purtroppo andati perduti i rendiconti amministrativi della Congregazione relativi agli ultimi mesi del 1588 e ai primi del 1589 (è infatti lacunosa la serie dei Libri Massariorum conservata presso l'Archivio di Stato), così che risulta impossibile definire esattamente la committenza e identificare con documentata certezza il nome dell'artefice. Rimane solo una nota-spese del dicembre del 1589 a memoria dell'avvenuto pagamento di due maestri lignarii da parte del Burzi "pro rebus ad crucem Consortij sub massariato dicti Burtij pertinentibus conflatam ", con probabile riferimento alla realizzazione di una custodia o di un piede ligneo di sostegno della croce processionale (cfr.ibidem, serie V Libri Massari, b. 89/45). Di proprietà del Consorzio, il prezioso arredo non è ovviamente registrato negli inventari di sagrestia della Cattedrale - dove compaiono croci astili ma in argento e rame dorato - , almeno fino a quello del 1819, in cui viene per la prima volta citata "una Croce tutta d'argento detta la Guida con il suo piede di legno inargentato". Evidentemente, dopo l'acquisizione da parte del Consorzio dell'Oratorio di Copermio (donato dal Duca Ferdinando di Borbone nel 1793, cfr. Marchi G., Venerando Consorzio dei Vivi e dei Morti, Parma 1992, p.81) non tutti i beni mobili della Congregazione furono trasferiti, rimanendo alcuni di essi in uso alla Cattedrale e confluendo dunque , come la croce, forse già di uso comune, nel suo patrimonio. Essa trova puntuali riscontri tipologici e iconografici con altre conservate in chiese del parmense, variamente datate all'interno del XVI secolo, a partire dagli anni '20: quella della distrutta chiesa di S.Prospero e quelle delle parrocchiali di Sissa, Vigatto, Corniglio e Bosco. Nessuno di questi pezzi reca il nome dell'artefice, che peraltro non può essere unico considerato l'ampio arco cronologico di appartenenza; d'altra parte la ripetitività di certi elementi come le placchette dei terminali o i nodi d'innesto, l'analogia di struttura e talora di lessico decorativo fanno pensare all'utilizzo di medesime matrici e disegni, magari tramandati di atelier in atelier. La datazione certa suggerisce due possibili botteghe esecutrici, tra quelle note ai repertori ( soprattutto a livello documentario, essendone la produzione andata in gran parte dispersa), quella di Giovan Alberto Pini e quella degli Smitti o Schmidt. Il primo, divenuto titolare, dalla metà del secolo, della rinomata bottega di Giovan Francesco Bonzagni, suo suocero, fu autore documentato di opere per le principali chiese cittadine, tra cui una perduta croce astile per S.Maria della Steccata, fornitore della Comunità e della Corte farnesiana, orafo di fiducia della stessa Cattedrale per la quale realizzò, tra 1564 e 1579, vari arredi tutti perduti (un servizio per incensazione, due candelieri...) e interventi manutentivi (cfr. Cattani- Colla 2005, p.453; Registro Mandati della Fabbriceria F2, 1564-1578 e F3, 1579-1585); a lui pare potersi riferire la croce conservata presso la chiesa dell'Annunciazione di M.V. di Corniglio, datata 1571 e commissionata dal Conte Camillo Rossi. I secondi, gli Smitti, orafi di origine tedesca, sono documentati a Parma dal 1575 con Agostino, stipendiato farnesiano, ma soprattutto con i figli di questo, Cristoforo, Michele e Giovanni a fine XVI-inizio XVII secolo (cfr. Scarabelli Zunti E., Documenti e Memorie..., Ms. fine XIX sec., v. IV, c. 294 e sgg.); essi subentrarono al Pini quali fornitori privilegiati di S.Maria della Steccata, di S.Giovanni Evangelista ed anche della stessa Cattedrale, nei cui registri sono annotati, tra 1587 e 1612, numerosi pagamenti e presso cui si conserva un'importante opera, l'unica documentata giunta fino a noi, il reliquiario a busto di S.Bernardo eseguito da Cristoforo (crfr. scheda SPSAE PR 00148770), nonchè un bellissimo secchiello datato 1580 attendibilmente attribuibile ad Agostino (cfr. scheda SPSAE PR 0014264). Delle antiche croci astili del parmense, molte sono quelle genericamente assegnate agli Smitti (1)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800148771
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 2005
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI nel verso, montante verticale inferiore - CONFLATA IN/ HONOREM/ VIRG. MARIAE/ SUB MASSSAR/ IATU RDI D./ THADEII/ BURTII/ ANNO CUR/ RENTE/ M.D.LXXXVIII - corsivo - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0