reliquiario - a busto di Smitti Cristoforo, Barbieri Stefano (sec. XVII, sec. XVIII)

reliquiario a busto, 1606 - 1606

Il reliquiario è a foggia di busto tagliato all'altezza delle spalle: il Santo è raffigurato a capo scoperto e aureolato con una lunga barba, che copre parzialmente una tonaca fittamente abbottonata con cappuccio. All'interno , all'altezza del collo, uno sportello sigillato chiude la reliquia entro la cavità della testa. Il busto è appoggiato su di un piedistallo in rame dorato a fusione di forma troncopiramidale lievemente svasata, sorretto da piedi in ottone, di cui quelli anteriori ricoperti da un motivo ad erma in lamina d'argento sbalzata; il lato frontale è arricchito da uno scudetto iscritto e da foglie angolari ancora in argento

  • OGGETTO reliquiario a busto
  • MATERIA E TECNICA rame/ doratura
    argento/ traforo/ sbalzo/ stampaggio/ doratura/ cesellatura
    ottone/ fusione/ argentatura
  • ATTRIBUZIONI Smitti Cristoforo (1575/ Notizie Fino Al 1612)
    Barbieri Stefano (notizie 1720-1737)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Pini Giovan Alberto
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Allorchè nel 1548 avvenne la solenne translazione delle reliquie di S. Bernardo nel nuovo altare da poco ultimato nella cripta, la testa del Santo venne trattenuta coll'intenzione di riporla in una teca d'argento (Allodi 1856, p.123; Testi 1934, p.114). E' probabile che si sia provveduto in tempi brevi alla realizzazione di un adeguato contenitore, ma solo più tardi si commissionò il busto reliquario che ancora oggi si conserva. Già attribuito dal Pezzana a Giovan Alberto Pini (vol.I 1837, Appendice p.42), esso è detto dall'Allodi su base documentaria opera di "Messer Cristoforo" (1856, p.144); la testimonianza cui lo studioso fa riferimento, riportandola peraltro solo parzialmente, è datata 6 marzo 1606 ed informa che "la fabbrica diede a fare la testa d'argento di S. Bernardo conforme al disegno a M.r Christof Smitti per mercede di quaranta ducatoni (casp. 4, fasc.22). Si tratta di una memoria tardoseicentesca presumibilmente tratta da un perduto Libro delle Ordinazioni, cui un altro documento rintracciato nell'archivio della Cattedrale (caps. 2,fasc.16) viene a dare conferma: è questo una nota di pagamento datata 16 aprile 1607 in cui viene dettagliatamente riportato il peso e il valore dell'argento utilizzato (once 112 e denari 1 compreso il calo per Lire 784 soldi 8 denari 6), nonchè il compenso richesto, "per la fatura ducatoni numero qarantotto che sono Lire trecentosesanta", cui si aggiungono lire 4 e soldi 12 per i saggi. Anche se tale nota è sottoscritta da Giovanni Smitti, fratello minore di Cristoforo, il riferimento attributivo del busto a quest'ultimo può continuare a ritenersi valido: nella bottega di famiglia avviata dal padre Agostino (cfr scheda SPSAE PR00142642) erano infatti attivi i tre figli Cristoforo, Michele e Giovanni che probabilmente cooperavano nelle realizzazione delle varie commissioni, ma si deve considerare che capobottega a queste date doveva essere Cristoforo e soprattutto che è il suo nome a comparire regolarmente nei Registri dei Mandati dal 1593 fino al 1612, sporadicamente affiancato da quello di Michele dal 1599 e mai da quello di Giovanni (Registri Mandati F8, F11, F27; Mandati bb. 1,3). Sul busto intervenne poi nel 1733 Stefano Barbieri, che realizzò gli ornamenti d'argento del piedistallo e fece"gitare d'ottone li quattro piedi" (Mandati b.15) e successivamente, nel 1753, suo figlio Domenico cui andarono Lire 100 "per spesa e fattura di aver acomodato la Testa di S. Bernardo (Registro Mandati F 23; Ordinazioni Capitolo IX, f.50). Il reliquiario, oggetto di grandissima venerazione fino al XIX secolo, riveste un notevole interesse da un punto di vista storico artistico essendo a tutt'oggi, se si esclude il secchiello del padre Agostino, l'unico lavoro conservato di questa bottega, la cui attività è ampiamente documentata ma priva di riscontri materiali (molti lavori sono attribuiti agli Smitti in modo del tutto arbitrario); si tratta di un'opera di buona ma non eccezionale fattura, apprezzabile nel trattamento delle superfici ma deludente nella resa del tratti fisionimici, piuttosto rigidi e stereotipi, ben lontani dalla capacità descrittiva propria della cultura di quel mondo nordico da cui la famiglia proveniva
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800148770
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI nello scudetto del piedistallo - CAPUT. S./ BERNARDI/ C.E.P - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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