Madonna del Rosario. Madonna con Bambino, San Domenico e Santa Caterina da Siena e i Misteri del Rosario

dipinto 1636 - 1649

All'interno di una incorniciatura costituita dalla serie dei quindici misteri (da sinistra: gaudiosi, gloriosi, dolorosi) sono raffigurati, a destra, la Madonna e il Bambino ignudo che porge il rosario a San Domenico e Santa Caterina da Siena. Nella cimasa una moderna stampa a colori raffigurante angeli immersi in un roseto

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Ligure
  • ALTRE ATTRIBUZIONI ambito emiliano
  • LOCALIZZAZIONE Corniglio (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è in mediocre stato conservativo con numerose cadute di colore e fratture della pellicola pittorica soprattutto nella parte bassa. Quello che Giuseppe Cirillo e Giovanni Godi nella loro guida del 1986 (pag. 212) definiscono "standardetto" è in realtà un dipinto a olio su tela, con alcune caratteristiche che non lo fanno risultare disprezzabile, pur mantenendolo all'interno di una produzione devozionale piuttosto tipica. I santi Domenico e Caterina sono infatti sempre presenti in questa iconografia e sono qui dipinti in espressioni pietistiche verso il Bambino e la Vergine, dai tratti pittorici assolutamente discordanti (la prima pare rappresentare un ricordo di pittura originale, mentre Gesù richiama più chiaramente lo stile espresso dai quadretti dei misteri). Riguardo all'autore dell'opera Enrico Dall'Olio (1960, pag. 358) parla di tale don Antonio Maria Albertini che dipinge "i 15 misteri del rosario": non sarebbe certamente il primo caso di religioso impegnato anche in qualità di artista. Potrebbero in effetti essere di sua mano i "rifacimenti" del riquadrato tutt'intorno il nostro dipinto che in effetti paiono non consoni con lo stile molto differente della figura centrale (o parte di essa, almeno). La scena principale invece pare caratterizzata anche da influssi della pittura ligure e genovese e venne realizzata dopo il 1636 (Cirillo-Godi, 1986) o più probabilmente, come detto, più avanti nel corso del secolo. Rimane comunque molto difficile rintracciare modelli specifici precisi a questo proposito. In attesa di ulteriori studi comunque si nota una compressione delle figure sovradimensionate rispetto a uno spazio ristretto, con una negazione della profondità spaziale e una saturazione eccessiva del primo piano. F. Bertolotti nella scheda del 1978 vede invece la ripresa di modelli parmensi nelle figure della Vergine e del piccolo Gesù (più la prima del secondo, a nostro parere) e opera l'accostamento dei santi a modelli devozionali tardo seicenteschi. Questi sembrano effettivamente gli anni di nascita della nostra tela che, come soggetto, è rappresentato nella zona esaminata da un dipinto noto come quello del Rosario nella chiesa parrocchiale dell'Assunta di Corniglio, attribuita al Malosso con, in parte, la ripresa da Federico Barocci. Venendo alla ricerca archivistica l'opera è citata, insieme all'altare della Beata Vergine che lo ospita, nell'Inventario dei beni immobili e mobili di ragione della chiesa parrocchiale di Grammatica" (1934, n. 35), oltre che in quelli ottocenteschi (1856 n. 5, 1843 n.4, 1829 n. 3, AVPr) denominati "Inventario delle suppellettili sacre di ragione di grammatica". In particolare in quello del 1829 si dice che nell'altare dalla parte del Vangelo, intitolato alla Beata Vergine è allocato un "quadro della B.V. del Rosario con i misteri, S. Domenico e altro". Ma la citazione più antica a cui attualmente riferirsi è quella, sempre inedita fino ad ora, relativa al documento "Inventario della chiesa di Grammatica ... suppelletili, ed altro [appartenenti] ad essa ..." (AVPr. 1795 n.2) dove si cita l'altare della B.V. "con quadro della Beata Vergine del Rosario". Collegabile a questo dipinto vi è la notizia, rintracciata nella visita pastorale di Crescini (1829, f. 254) di un altare laterale intitolato alla B.V. del Rosario e definito "di legno ben costruito. Eretto dalla Compagnia del Rosario il dì 14 maggio 1714". Il quadro sembra comunque più antico rispetto a questa data e si può perciò ipotizzarlo precedente la costruzione della cappella dove poi l'opera è stata collocata, supponendo una presenza precedente della Compagnia del Rosario nell'edificio. La cornice centinata ove ora è conservato è assolutamente posteriore, realizzata nel tardo Novecento non è assolutamente pertinente
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800143234
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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