cassapanca,
1488 - 1491
Canozi Cristoforo Da Lendinara (1420?/ 1489)
1420?/ 1489
Canozi Bernardino Da Lendinara (1448/ 1506)
1448/ 1506
Bonati Luchino Detto Luchino Bianchino (1434 Ca./ 1525 Ca)
1434 ca./ 1525 ca
Cinquanta metri quadrati di tarsie dalla calda tavolozza fatta di beige, rossi, marroni. Costituito da sedili, ornati da tarsie a motivi geometrici e da dossali riquadrati lateralmente e superiormente da paraste, su cui sono scolpiti motivi a candelabre, foglie e palmette. Gli specchi raffigurano, secondo precise regole prospettiche, paesaggi a vedute di città attraversate da fiumi, porticati, con chiese, ponti, visti attraverso finestre semiaperte o ante di armadio che si aprono su scaffalature con libri, coppe, strumenti musicali
- OGGETTO cassapanca
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ATTRIBUZIONI
Canozi Cristoforo Da Lendinara (1420?/ 1489): intagliatore/ intarsiatore
Canozi Bernardino Da Lendinara (1448/ 1506)
Bonati Luchino Detto Luchino Bianchino (1434 Ca./ 1525 Ca)
- LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I fabbriceri della cattedrale di Parma decisero nel 1487 di abbellire con ornamenti lignei la sagrestia a destra dell'abside, utilizzata dagli aderenti del Consorzio dei Vivi e dei Morti, fondato nel '300 da Giovanni de' Osnago. Scopi dei Consorziali erano il servizio liturgico, la carità, l'assistenza. I santesi si rivolsero per una gara di idee all'intagliatore cremonese Tommaso de' Sacchi e a Cristoforo Canozi da Lendinara. Il 7 maggio 1487 si presentarono davanti al notaio gaspare del Prato, bernardino Canozi, figlio di Cristoforo e Tommaso de' Sacchi: si impegnarono a presentare entro due mesi un progetto complessivo. Il vincitore avrebbe dovuto realizzare oltre alle cassapanche, anche un armadio, al prezzo di 300 ducati d'oro. le proposte dei due artisti furono giudicate il 29 agosto 1487 da Marco Giuffredi della Caminata e dal pittore Jacopo Loschi: scelsero il progetto di Cristoforo (Quintavalle, 1959, riprende il documento notarile riportato nell'inedito Scarabelli Zunti). Il 10 settembre fu regolarizzata la commissione. Dai documenti relativi all'esecuzione dell'opera si evince l'importante presenza del figlio Bernardino, che in attesa dell'arrivo del padre si trasferisce a Parma per seguire l'inizio dei lavori. Cristoforo venne a mancare prima della fine dei lavori, il 24 gennaio 1489, forse improvvisamente. I ritocchi finali furono eseguiti a più mani, dallo stesso Bernardino (che sospese i lavori in Battistero, terminandoli nel 1494) e dall'allievo Luchino Bianchino (al quale fu anche affidata la realizzazione di un armadio porta-corali) che scolpì l'incorniciatura delle tarsie a candelabre, foglie e palmette; motivi che riprenderà nel 1494 nel portale della cattedrale. La critica ha per anni attribuito tutti gli arredi dei consorziali al Bianchino, a causa dell'iscrizione che riporta la sua firma, nella fiancata destra del ricostruito armadio, le cui ante sono state considerate per anni le ultime spalliere della sagrestia. Già il Ronchini provò nel 1852 (p. 274), concentrandosi sull'iscrizione, a dissipare l'equivoco, riconoscendo in essa solo un attestato di riconoscenza nei confronti del maestro e non l'autografia. Il Fiocco (1913) ripropose la tesi del Ronchini, ignorata poi dall'Arcangeli (1941) che pur parlando a lungo dei Lendinaresi si dimenticò di trattare della Sagrestia dei Consorziali. Quintavalle, primo monografista di Cristoforo, ripropose la tesi del Ronchini nel 1959 e richiamò l'attenzione delle tarsie dei Lendinaresi per i Consorziali. L'autografia, e la tesi del Ronchini, è stata poi pienamente confermata durante la campagna di restauri effettuata tra il 1974 e il 1977 sotto la guida di Otello Caprara (relazione tecnica del restauro, 1977). Le tarsie del Bianchino furono spostate nella zona d'ingresso e adattate ad una nuova struttura di armadio: la ricostruzione era giustificata dalle caratteristiche dei pannelli; la soluzione lascia comunque margini di dubbi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800142706
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 1976
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2003
2006
- ISCRIZIONI LUCHINUS BLANCHINUS PARM/ GRATUS CHRIST. LENDEN CULTOR/ FORULUM HUNC PROTHOPERIS/ PERFECIT M CD LXLI - Luchino Bianchino - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0