tabernacolo - a tempietto di Diolivolsi Agostino detto fra' Agostino da Trapani, Coppola Vincenzo detto fra' Vincenzo da Trapani, Papotti Matteo detto fra' Leone da Carpi (sec. XVII, sec. XVIII)

tabernacolo a tempietto, 1641 - 1643

Tabernacolo di forma ottagonale con colonnine corinzie a doppio ordine di Santi nella parte inferiore; la portella è decorata a festoni e foglie. Sulle porticine del ciborio, arricchite da osso e madreperla, sono tre pitturine: la Vergine, San Francesco e Cristo. Nella nicchia centrale superiore è la statua dell'Immacolata. Tutte le sculture, i fregi, i pinnacoli, i capitelli e le cariatidi sono in legno più chiaro di quello impiegato per il resto del tabernacolo, cioè di bosso

  • OGGETTO tabernacolo a tempietto
  • MATERIA E TECNICA legno di noce/ intaglio
    OSSO
    MADREPERLA
    legno di bosso/ intaglio
  • ATTRIBUZIONI Diolivolsi Agostino Detto Fra' Agostino Da Trapani (notizie 1629/ 1690)
    Coppola Vincenzo Detto Fra' Vincenzo Da Trapani (notizie 1629/ 1684)
    Papotti Matteo Detto Fra' Leone Da Carpi (1640/ 1723)
  • LOCALIZZAZIONE Piacenza (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Riporta la bibliografia che il tabernacolo fu inaugurato il 18 settembre 1710 (Bedini, 1966, p. 16); nel 1759 è stata aperta una porticina nella parte inferiore. E' opera di fine fattura e di buon equilibrio architettonico. Le statue delle edicole sono state asportate e sostituite dai monaci con altre fabbricate in Trentino. Asportato è stato pure, ma conservato nello studio del superiore del convento, il crocifisso posto di fronte alla statuina dell'Immacolata, sulla balaustra. In sede di aggiornamento della scheda si segnala che l'inaugurazione del 1710 riguarda il restauro e rinnovo dell'opera a cura di Leone da Carpi, poiché il tabernacolo è stato recentemente ricondotto alla mano di Fra'Agostino e Vincenzo da Trapani, che lo eseguirono tra il 1641 e il 1643 (Caroselli, 2000, pp. 65-67). Al 1709-1710 risale quindi solo il rinnovo dell'opera, in cui il frate carpigiano menzionato fu coadiuvato da uno scultore detto "il Romano", identificabile con Giovanni Sceti attivo a Piacenza e così soprannominato. Una ripulitura generale e una verniciatura a spirito risalgono al 1878 (Bedini, 1966, p. 16)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800132070
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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